Il 1937, anno del Marijuana Tax Act, segna la messa al bando della cannabis negli Stati Uniti e di riflesso nel resto del mondo.
È’ appurato che le leggi proibizionistiche siano state provocate dalla concorrenza: tra la nascente industria petrolifera e l’usanza di utilizzare l’olio di canapa come combustibile per i motori Diesel; tra la nuova industria cartiera basata sul legno e l’uso delle fibre di canapa e tra la nascente industria tessile, basata sulle fibre sintetiche e le fibre vegetali, ugualmente, se non più, resistenti. Una questione di soldi, quindi.
Ma la canapa, altrimenti detta cannabis o marijuana (qualora ci si riferisca alle infiorescenze essiccate), esiste da molto prima che esistessero gli americani o l’America.
La canapa sativa viene utilizzata in campo medico da sempre e anche la nota azione psicotropa trae origine niente meno che dai rituali cerimoniali vedici nei quali, lo stesso dio Shiva ne avrebbe fatto uso. Il noto e, almeno in Italia, illegale utilizzo come droga “leggera”, nonostante i numerosi e celebri “estimatori”, come Marco Polo che cita la marijuana nel Milione o Shakespeare, nella cui ultima dimora furono trovate alcune pipe di terracotta con tracce di questa pianta, ha, a lungo, oscurato le numerose virtù terapeutiche della canapa. L’accezione negativa era assicurata anche dalla diretta correlazione del termine hashish con gli hasheshins = assassini, i consumatori di hashish, appunto che, secondo la leggenda del Vecchio della Montagna, avrebbero compiuto i loro crimini proprio sotto l’effetto della droga. Ma, da qualche anno, sono molti gli istituti di ricerca prestigiosi, che mettono in luce gli importanti effetti curativi della cannabis.
Il principio attivo, il Thc è, infatti, non solo responsabile del noto effetto allucinogeno, ma è anche un potente analgesico in caso di malattie terminali o degenerative come l’Aids o la Sclerosi Multipla. Grazie alla capacità di abbassare la pressione intraoculare, la cannabis è una ottima e riconosciuta cura del glaucoma. L’effetto miorilassante, invece, la rende utile in caso di spasmi muscolari come nel Parkinson, mentre l’attività bronco dilatatoria agisce sulle malattie asmatiche. In ultimo, l’azione antiemetica costituisce un eccellente aiuto per la nausea causata da chemioterapia. Nonostante i provati benefici, in Italia la cannabis ad uso terapeutico è illegale, a differenza di quanto avviene in altri paesi. Legale è invece, l’olio di canapa, che grazie all’elevata presenza di vitamine e omega 3, aiuta ad abbassare il colesterolo e sembra essere l’alimento col maggior apporto nutrizionale.