Ryan, l'ultimo nato dei Cani di Gioia

Traduzione: Non prendo il cane perché mi scoccio di portarlo giù a passeggio per quattro volte al giorno, per tutta la sua vita. Mi piace il cane, ma non al punto da muovere il culo ogni giorno per lui.

Niente da eccepire! Ma ditelo, no? Non fingete di preoccuparvi per il benessere del cane! Non nascondetevi dietro esagerate, preventive premure! Vi scoccia avere il cane? CI STA! Avere un cane non è obbligatorio per legge. Non è un obbligo morale. Un obbligo morale sarebbe evitare di spacciare sciocchi alibi per sacrosante verità e risparmiare a noi cinofili queste baggianate.

Quando avevo tredici anni, nel Triassico (1975), vivevo con NAMOR, il mio primo cane. Non avevo la tenuta di Arcore e nemmeno un piccolo giardino. Abitavo in appartamento al secondo piano e lui era un Pastore Tedesco maschio di 40 kg (pesava quanto me). Uscivo quattro volte al giorno con lui, l’ho fatto per dieci anni, con qualunque tempo, senza mai lamentarmi (avevo voluto la bici e pedalavo, qualche volta anche senza sellino). Quando non ho potuto, perché ero diventata mamma, l’ha fatto mia sorella per me e per lui. Ecco, è importante anche la solidarietà famigliare, potersi organizzare, volerlo fare. La decisione dev’essere condivisa dall’intera famiglia, anche perché se ci si divide equamente i compiti, la routine non pesa a nessuno. Pensateci bene prima di prendere un cane. Non serve il giardino, ma buone gambe e magari qualcuno che all’occorrenza vi dia il cambio. Serve molta voglia e il gusto di pagare un prezzo ragionevole per avere uno splendido amico.

A pensarci bene, grazie a lui, grazie al mio cane, ero uno stecco. Ricomincerò a camminare.
www.canidigioia.it

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