Gioconda al lavoro

L’amore è una terapia? Sì, nel senso che sorridere, essere contenti, sentirsi amati e importanti fa bene. Io non potrei e non vorrei mai vivere e morire senza cani (sottolineo il plurale, un cane è poco, per me) e, a quanto pare, sono moltissimi quelli che condividono il mio sentire.

Il cane è speciale per eleggere il più mediocre e invisibile degli esseri umani a suo dio in Terra. Il cane è impareggiabile nel metterci al centro del suo universo affettivo e farci sentire unici, insostituibili. In questo, il cane di famiglia svolge perfettamente il suo ruolo e, quando è ben educato e tenuto con criterio, la sua presenza è fonte di tanta gioia.  

Tuttavia quello descritto è semplicemente il naturale rapporto con il cane di famiglia, NON è TERAPIA CON L’ANIMALE.
La Terapia con l’Animale, con il Cane, nel nostro caso, è il risultato di un lavoro preliminare molto scrupoloso che riguarda il Cane d’Assistenza, il Conduttore e l’Utente.
Il Cane d’Assistenza viene selezionato per le sue doti psicoattitudinali che attengono all’attrazione per l’umano, al gradimento alle interazioni con persone sconosciute, alla tempra (che è la capacità di assorbire sorprese, senza riportare traumi psicologici), all’equilibrio (che si traduce in affidabilità e prevedibilità), alla bassissima aggressività interspecifica e intraspecifica, all’assenza di timidezza e  paura. Il cane d’Assistenza deve essere sano, privo ovviamente di parassiti interni e esterni, non portatore di malattie contagiose, acute e croniche in atto e quindi posto sotto costante osservazione medica. Il cane deve essere presentato pulito e profumato. Il Cane che svolge tale delicato ruolo deve essere bene educato: deve saper stare seduto e a terra a comando, deve eseguire perfettamente il resta e il lascia ed effettuare un’eccellente condotta al guinzaglio. Questo come partenza, poi il Cane d’Assistenza si perfeziona col tempo, sul campo. È fondamentale per questo il rapporto simbiotico con il conduttore.

Il Conduttore è la persona che porta il Cane sul setting da Terapia, formando un’Unità Cinofila con lui. Deve essere qualificata e poterlo dimostrare. Deve conoscere il Cane come specie e in particolare il suo cane con cui lavora, ed essere formato nella specifica disciplina. Il conduttore dovrebbe essere sempre il proprietario o comunque il convivente e possessore del cane. Non si può condurre in sicurezza un cane che non si conosce! Il suo ruolo è quello di mediare la relazione tra Cane e Utente, perché il lavoro possa essere svolto al meglio e per tutelare il Cane da pericoli e stress. Il Conduttore, inoltre, ha il compito di scegliere il cane più adatto per l’obiettivo specifico.

Secondo la tipologia dell’Utente e le sue particolari caratteristiche, l’equipe multidisciplinare, composta dallo stesso conduttore e, secondo il caso, da altre figure professionali, quali: psicologo, pedagogista, sociologo, psichiatra, assistente sociale, terapista della riabilitazione, fissa l’obiettivo o gli obiettivi da raggiungere e, in base agli stessi, l’animale più indicato (attivo per il movimento, tranquillo per stare seduto a farsi spazzolare, buon riportatore per gli esercizi di obbedienza e così via). Si decide anche quanto tempo deve durare la fase di osservazione preliminare e, in linea di massima, il tempo della terapia e la durata del trattamento.

Alla Terapia partecipano oltre all’Utente, un Educatore che lavora sull’Utente, il Conduttore che si occupa del Cane, il Cane stesso e un incaricato che documenta per iscritto, e/o per mezzo anche di fotografie e filmati, quanto osservato, senza offrire una personale interpretazione, ma limitandosi a riportare quanto vede, per permettere di capire se vi sono risposte e quali sono.
Quanto descritto dimostra che: nelle TERAPIE ASSITITE DALL’ANIMALE, NULLA è CASUALE, TUTTO è FRUTTO DI UN PROGETTO OPPORTUNAMENTE STRUTTURATO PER L’UTENZA.

Vorrei davvero che queste mie note tecniche contribuissero a smantellare le seguenti diffuse, nefaste illusioni, secondo le quali:
– un cane qualsiasi possa diventare Cane d’Assistenza;
– il cane di famiglia possa svolgere il lavoro strutturato del Cane da Terapia;
– esistano i cuccioli da Pet Therapy e sono in  vendita.

Noi che lavoriamo, grazie ai nostri animali d’Assistenza, abbiamo quale obiettivo il miglioramento del benessere e spesso incontriamo sul tappeto da terapia il dolore umano. è una cosa seria. Non s’improvvisa.
www.canidigioia.it

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