Il Guardasigilli ha illustrato le linee programmatiche del suo dicastero e, mentre al Senato la discussione è scivolata abbastanza tranquilla, alla Camera i rappresentanti dei partiti hanno sollevato diverse questioni. Il presidente del Cnf Guido Alpa, intanto, ha chiesto al ministro un incontro urgente.
«La liberalizzazione implica unicamente l’eliminazione degli ostacoli eccessivi all’accesso e all’esercizio delle professioni. Essa deve essere inoltre accompagnata da un incremento della qualità delle prestazioni professionali rese»: la frase pronunciata dal ministro della Giustizia Paola Severino davanti alla commissione Giustizia del Senato (l’intervento è leggibile in allegato) ha allarmato gli avvocati. Vista la situazione, il presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa ha preso carta e penna e scritto un comunicato stampa chiedendo «un incontro urgente con il governo, nelle persone del presidente del Consiglio Mario Monti, e dei ministri della Giustizia e dello Sviluppo economico, Paola Severino e Corrado Passera».
Al Senato il ministro Severino ha parlato delle priorità: interventi per decongestionare le carceri attraverso le misure alternative, la messa alla prova, misure per rendere più efficiente la giustizia civile ed infine un profondo ripensamento della geografia giudiziaria. Non una parola sulla prescrizione breve o sulle intercettazioni.
Ma è stato proprio sulla questione dei piccoli tribunali che invece il giorno dopo alla Camera la discussione si è accesa la discussione. Per Enrico Costa (Pdl) ha chiesto «la dimostrazione che la soppressione dei piccoli tribunali determini davvero risparmi ed efficienza», mentre per Nicola Molteni della Lega «le sedi distaccate non sono ovunque una spesa ed un costo, anzi, i tribunali del Nord i cittadini se li sono pagati e hanno diritto di usufruirne». Più o meno sulla stessa linea Idv e Pd. Siccome ognuno rischia la soppressione di un piccolo tribunale nel suo collegio, il Guardasigilli ha proposto «un parametro oggettivo per procedere rapidamente alla soppressione di circoscrizioni inutili e inefficienti». Il dibattito tra “tecnici” e politica, insomma, è appena iniziato.