Immagini dall'edizione del 1980 del calcioscommesse

Così urlava al megafono ai curiosi visitatori nelle principali piazze delle affollatissime megalopoli americane l’uomo del circo Barnum vestito di tutto punto e pronto per lo show.
That’s entertainment dicono sempre gli americani quando si tratta di un evento, di una partita di football, di uno show televisivo e perfino dell’apertura di un chiosco di gelati a Manhattan.

Sono loro che hanno fatto scuola nel mondo per far sì che ogni notizia, accadimento particolare, diventi uno show che raccolga interesse, morbosità e denaro. Sono sempre loro che grazie alla guerra in diretta in 3d riescono a trasformare anche le storie più bieche e tristi in uno show che ne esalta il patriottismo e via dicendo per dare in pasto al mondo le verità nascoste e le pieghe più umane di un circo multimediale del quale siamo attenti commensali.

Noi, da bravi italioti, abbiamo provato come del resto gran parte del mondo a imitarli ottenendo scarsi risultati anzi, spesso e malvolentieri, facendo sì che tanto clamore si rivoltasse contro di noi a mo’ di boomerang australiano facendo la fine, deprecabile, dei Kanguri.

Molti sono stati gli accadimenti di questa nazione travagliata da guerre, terremoti, scandali – soprattutto – marionette e tric e trac ma quelli passati sono ormai caduti nel classico dimenticatoio anche per evitar ulteriori piccole vergogne stile bunga bunga mentre altri tornano a galla con la pacata violenza di uno tsunami. Tsunami in questo caso procreato non da un sisma naturale ma dall’incapacità, o peggio presenzialismo e spettacolarizzazione gestionale dei mezzi di comunicazione del nostro prodotto interno “lordo” e ripeto “LORDO”.

Il calcioscomesse colpisce ancora! Eccolo tornato puntualmente sulle tavole degli italiani che pur se dimezzate nelle quantità di cibo, sono sempre ben apparecchiate per ingoiare tali notizie proposte con un menu ricco e vuoi che non mi ci ficco? (in allegato un servizio del telegiornale del 1980 sulla… edizione di quell’anno del calcioscommesse…)

Arresti, avvisi di garanzia( ma cosa garantiamo), giocatori carcerati in doppio petto, allenatori con ciuffo piagnucolante, ministri indignados, onorevoli di parte, PM in cattedra, schermi Tv impazziti, foto segnaletiche, Zingari, orsi, ballerine, clown e piccole scimmie urlatrici! Tutto è pronto ancora una volta per lo show che, nel caso nostro, è già andato in onda solo pochi mesi orsono con la fine, non finezza, del caro Calciopoli saga in 1200 puntate terminata con un “volemose bene”!

Si riparte e si riparte alla grande con inviati sul campo pronti a difendere le proprie postazioni, attori, controfigure, stuntman, tecnici del suono, trapezisti, di quelli che stanno sul…filo, e avanti coi carri venghino siori e siore venghino! Pochi piccioli per assistere alla ripresa dello show! Tifosi di tutto il mondo unitevi all’ulteriore saga italiana.

E qui mi fermo, anzi no , mi ferma il mio cellulare che con un suono freddo mi ricorda di chiamare un amico di Rovigo scappato da casa con la famiglia perché la terra ha tremato troppe volte e la paura, quella vera, non fa dormire e allora penso con un velo di tristezza e vergogna che dovrei dedicare il mio tempo a cose e fatti più seri e non essere un bravo moralista quando occorre e scrivere per i pochi lettori che nella vita il pallone gira e fa girare tante cose ma che la vita quella vera quella del cuore è un’altra ed è fatta di storie che mai conosceremo, di dolore, di rabbia e di contenuta dignità di chi ha perso i suoi cari, la casa, il lavoro per un destino avverso a cui non possiamo ribellarci e da cui, tantomeno, difenderci.

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