In Italia si sa siamo tutti allenatori di calcio; sappiamo chi sostituire, chi far giocare dal primo minuto e quale modulo schierare. La vita dell’allenatore però è durissima, bastano due o tre sconfitte di seguito per far tremare subito la panchina sotto il fondoschiena (forse è per questo che nessuno sta mai seduto durante le partite). Siamo sicuri che sia solo una questione di allenatore? Forse i tifosi del Manchester United direbbero di sì…
Roma Livorno. Cambio di allenatore per il Livorno: Perotti subentra a Nicola ma la sostanza non cambia. La Roma di quel Garcia che all’inizio della stagione nessuno conosceva, o almeno faceva finta, mentre si sprecavano le ironie sul web (della serie Garcia chi?) torna ad essere vincente.
Juventus Sampdoria. Llorente segna ed è sempre il più bello del reame (vedi rubrica in proposito). Mihailovic invece, non ha ancora scaldato la panchina della Samp che già la sente tremare. Chi invece non la sente tremare proprio, neanche se arrivasse il 9° grado della Richter è Conte… come direbbe Crozza è agghiacciante!
Udinese Lazio. La Lazio ha già dato, Petkovic è l’ennesima vittima del presidente Lotito che ha addirittura sventolato la giusta causa, quindi licenziamento e niente soldi (quando si tratta di risparmiare il presidente non è secondo a nessuno). Il nuovo arrivato, Reja, vecchia conoscenza, fa bene e batte Guidolin. Vuoi vedere che tocca pure dare ragione al Presidente?
Atalanta Cagliari. Colantuono con il suo baffetto da sparviero può essere soddisfatto, un po’ meno Diego Luis Lopez e il suo vice Ivo Pulga. Lopez da più di dieci anni è legato alla città sarda, prima come giocatore ora come allenatore, partendo con la primavera per arrivare poi alla serie A. Il presidente però si è affrettato a dire che Lopez non si tocca. Quando i presidenti dicono così, non c’è da stare tanto… Allegri.
Bologna Napoli. Soddisfatto Ballardini, un po’ meno Benitez. Il primo vince la sfida pareggiando non perché sia figaccione ed ex calciatore (come il 99 % degli allenatori) mentre l’altro, nonostante la “fama europea”, con le sue guanciotte rosse per il freddo sembra il pizzicagnolo del mercato, ma perché il Napoli era più forte sul campo e così riesce a “blindare” Bianchi. Che per il momento, ma solo per il momento, non lascia Bologna.
Catania Fiorentina. Chi va e chi viene: il giocatore-allenatore-aeroplanino Montella vede arrivarsi Matri, lo fa giocare e questo, dopo mesi di digiuno gli segna due reti. All’ombra dell’Etna esonero per De Canio e ritorna l’ex Maran, cacciato ad ottobre dopo appena un mese di campionato. Da qui a maggio abbiamo tempo per vedere ritornare sia De Canio che Maran almeno una volta ciascuno.
Chievo Parma. Se tutti i giocatori diventano allenatori a quando Cassano “mister”? Anzi, io lo farei presidente… Comunque vince boccoli d’argento Donadoni che in vita sua ha visto momenti davvero difficili (nazionale, Napoli, Cagliari). Corini stenta, prima grande giocatore gialloblù, poi mancato allenatore, poi esonerato Sannino ritorna nella “sua” panchina. Anche il presidente Harry Potter-Campedelli è sulla scia del maestro Lotito.
Genoa Inter. E veniamo alle note dolenti. Mazzarri era la stella nascente, quello che aveva fatto faville a Napoli. Ora a Milano ha tanti problemi. Gasperini-Rivera (ma a voi non lo ricorda?) è subentrato a Liverani, esonerato dopo sei giornate di campionato, e vincendo la sfida mette in serio pericolo l’astro nascente.
Sassuolo Torino. Mannaggia, Di Francesco perde in casa contro Ventura. Lui con quella faccia da secchione -primodellaclasse fa simpatia eppoi il Sassuolo è una delle poche squadre che ha tanti Italians (vedi rubrica precedente). Ventura è sulla panchina granata dal 2011: Cairo lo sa?
Milan Verona. Qui c’è veramente il grande ritorno: poco meno di 20 mesi fa giocava ancora con la maglia rosso-nera, ora è tornato per salvarla. Si tratta del mitico Clarence Seedorf che a vedere come giocava la sua squadra ieri sera veniva voglia di dirgli: togliti il cappotto e fagli vedere come si fa! A proposito… è partita la campagna: Honda restituisci il 10 che non sei neanche un ciao della Piaggio. Chi è d’accordo sottoscriva.
Per quanto riguarda Mandorlini (piuttosto, che ne è del giocatore dell’Inter capellone alto e magro?) esce a testa alta ma era giù di Toni non poteva fare meglio.
Curiosità: è iniziato il girone di ritorno e quasi la metà delle squadre hanno cambiato tecnico.
Seedorf sarà il primo allenatore di colore in Italia, prima di lui solo il brasiliano Faustinho Cané che però fu vice di Boskov al Napoli (1994-95). Rigore è quando arbitro fischia. Un mito.