Lo scorso dicembre, subito dopo la conclusione dell’edizione del 2011 della Fiera della piccola e media editoria di Roma, scrissi sulle colonne di questa rubrica che il settore dei grandi eventi legati al mondo editoriale ormai accusava una flessione impossibile da fermare, con destinazione coma profondo.
Quest’impressione era rafforzata dall’esito assolutamente negativo sotto ogni punto di vista del Salone internazionale del libro di Torino, edizione 2011, oltre che dal vacillare – o, direttamente, dalla chiusura – di molti altri appuntamenti del settore.
In questo contesto di sostanziale crisi del settore fieristico e festivaliero del libro, finalmente un’eccezione, non scontata, giunge da Modena. Buk, il festival della piccola e media editoria modenese creato da Francesco Zarzana e gestito brillantemente da Progettarte anche contro certe imperdonabili ottusità del sistema politico e imprenditoriale locale, nelle precedenti quattro edizioni aveva sempre registrato sensibili incrementi di pubblico, interesse e vendite. L’edizione del 2012 è però stata addirittura straordinaria. Un flusso continuo e ininterrotto di visitatori, stimato dagli organizzatori in oltre 20.000 unità, ha letteralmente preso d’assalto il Foro Boario fin dall’inaugurazione di sabato 3 marzo, a dispetto della partecipazione contenuta, in avvio, delle passate edizioni. Il flusso, a parte negli orari canonici del pranzo, si è mantenuto alto e ininterrotto per tutto sabato ed è ulteriormente cresciuto nella giornata di domenica, tanto che in alcuni frangenti nei corridoi era difficile camminare.
Un’altra bella novità è derivata dall’approccio dei visitatori. La città finalmente si è aperta in un sorriso liberatorio e i visitatori hanno cominciato ad approcciare a viso aperto gli editori espositori, tanto che in certi frangenti sembrava d’essere alla fiera del libro di Roma dei tempi migliori. Forse è solo il segno dei tempi e di un minimamente rigenerato ottimismo visti i cambiamenti ai vertici del governo nazionale, ma il dato rimane comunque confortante.
Significativo è stato il numero di visitatori giunti non solo dalle città limitrofe dell’Emilia Romagna ma persino da Lombardia, Toscana e Marche, a dimostrazione che Buk sta ponendo le basi per diventare un festival di livello assoluto. La speranza è che se ne rendano conto anche sponsor e amministratori e che finalmente comincino ad affluire fondi importanti per quello che è diventato un evento di prima grandezza nazionale.
L’intelligenza con la quale viene gestita la crescita di Buk può essere esemplificata dall’investimento che gli organizzatori hanno fatto nell’edizione di quest’anno sui giovani. Non solo sono stati creati percorsi culturali ad hoc che hanno spinto un numero crescente di ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado a visitare Buk ma la prima edizione del concorso nazionale per selezionare i migliori giornali scolastici si è risolto con un boom di partecipazioni e con premiati provenienti da tutta Italia. La premiazione del concorso, denominato “Prima Pagina”, si è svolta nella ex chiesa San Carlo, tanti erano gli studenti e i giovani giunti a Modena per partecipare. Neanche a dirlo, gli albergatori modenesi erano felicissimi…