Si inaugura sabato 14 aprile (ore 17.30 – 20.30) negli spazi del PAN Palazzo delle Arti di Napoli una mostra antologica di Bruno Donzelli, a cura di Enzo Battarra con catalogo edito da Tecnomedia.
L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 6 maggio con ingresso libero, presenta quarantacinque opere, tra le più significative realizzate tra il 1964 e il 2012 dell’artista napoletano, conosciuto per il suo inconfondibile segno pittorico e cromatico, quasi da graffitista. Sembra, infatti, divertirsi a creare un universo espressivo fatto di audaci commistioni e inedite contaminazioni, utilizzando un linguaggio pittorico ironico e dissacrante, ricco di rimandi alla storia dell’arte del XX secolo. Attraverso l’uso di colori brillanti e forme giocose, l’artista “legge” e “attraversa”il percorso dell’arte del ’900 con uno spirito e uno stile inconfondibili, in una sorta di celebrazione/ibridazione.  
Il percorso espositivo propone una sintesi del lavoro cinquantennale dell’artista che inizia dalle prime opere degli anni Sessanta, influenzate dall’esperienza del Gruppo Cobra e dalla Pop Art e prosegue con i lavori realizzati negli anni Settanta – la fase concettuale – con la serie Il casellario dell’arte, in cui Donzelli decontestualizza i linguaggi degli artisti selezionati per riproporli in una personale narrazione ricca di invenzioni e paradossi. Si incontra poi Ormare (2005) dove lo “straniamento” è raggiunto semplicemente attraverso l’estraniamento seriale, quasi una sorta di museo immaginario dell’arte. Il vasto dipinto della serie (due metri per quattro), è stato definito da Gillo Dorfles “ (…) un vero campionario di tutta la pittura della metà del secolo scorso: da Burri a Appel, da Man Ray a Picasso, da Wols a Warhol, ecc. Tutti quanti presentati nella globalizzante atmosfera Pop (o vogliamo azzardare: “Pop-Kitsch”?) che, in certo senso li accomuna. Anche se le stigmate dei diversi artisti sono ben presenti e evidenziate, (le losanghe di Mondrian, i graffiti di Haring, l’informale di Burri e di Pollock); eppure il risultato globale è tutt’altra cosa: è un’esplosione cromatica e lineare dove ogni singolo autore perde la sua autonomia per scadere a livello di un’uva sultanina, d’un pinolo, d’un candito immerso nel panettone di cui vengono a far parte, pur costituendone la zona più prelibata (…)”
In mostra al PAN anche alcune opere che, a partire dagli anni Ottanta inducono Donzelli alla rivisitazione delle avanguardie storiche, operazione che si traduce in un codice linguistico affabulatorio e ironico attraverso il quale l’artista ricostruisce l’inventario visuale del Novecento, utilizzando un repertorio di icone, segni, elementi con forte impatto cromatico e materico. Tra esse citiamo almeno l’Atelier Depero del 2001 con quel suo ritorno al futurismo così ironico; il ciclo delle “colazioni”con Colazione da Jim Dine del 1996; una delle opere più note dell’artista Paris Texas del 2005 ( cm 200 x 300); il recente Autoritratto del 2012; Italian Graffiti sempre del 2012 (cm 100 x 100 ca.) in cui non può mancare la citazione ai grandi artisti del 900 e il dissacrante Chef Picasso del 2005.
La mostra di Bruno Donzelli – coordinata e organizzata da Gianpaolo Paladino – è ospitata negli spazi del PAN | Palazzo delle Arti Napoli, che ha sede nel settecentesco Palazzo Roccella di Carafa (via dei Mille, 60), ristrutturato nel XVIII sec. dall’architetto vanvitelliano Luca Vecchioni. L’edificio, con una superficie di oltre 6000 mq. su tre piani, è principalmente un centro permanente e polifunzionale di arte contemporanea con mediateca, spazi espositivi, di consultazione, di servizi e strumenti per lo studio delle opere e dei protagonisti dei linguaggi e delle forme dell’arte contemporanea: dalla pittura alla scultura, dall’architettura alla fotografia, dal design al cinema, dalla video-arte, al fumetto.

Bruno Donzelli (Napoli,1941) esordisce appena ventunenne con una mostra personale alla galleria del Fiorino a Firenze. Da allora partecipa a numerose esposizioni nazionali e internazionali nelle maggiori città europee (oltre duecento mostre personali) ed è presente alle più importanti fiere d’arte: Bologna Arte Fiera, Milano Miart, Basilea, Colonia, Miami, Barcellona.
Numerose le monografie pubblicate, tra le quali quella storica del 1986 edita da La Scaletta di San Polo – Reggio Emilia e quelle del 1997 da Mazzotta e del 1998 da Georges Fall di Parigi.
Nel febbraio 2000 viene inaugurata, una sua grande antologica alla Reggia di Caserta, che raccoglie oltre settanta lavori degli ultimi trent’anni e ripercorre con attenzione critica il suo itinerario artistico, con un catalogo monografico edito da Charta. Nel 1991,poi, realizza per il Comune di Roma, al Teatro dell’Orologio, le scenografie e i costumi di Folli notti a Pietroburgo tratto da Le notti bianche di Dostojevskij.
Nel 2002 viene allestita una vasta antologica al Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno con un’ampia monografia. Nel 2004 gli viene assegnato dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali, al Palazzo del Senato di Milano, il Premio dell’Internazionalità. Negli anni 2005/ 2006 viene realizzata una Mostra itinerante in alcuni spazi museali in Spagna (Alicante, Valencia e Barcellona) con catalogo monografico edito da Triquiñuela de Artes.
Nel 2007 il Maschio Angioino di Napoli ospita una personale con grandi lavori, curata da Gillo Dorlfes.
Si susseguono negli anni mostre nelle più importanti gallerie internazionali e città d’Europa e del mondo: New York, Shanghai, Barcellona, Madrid, Dusseldorf, Valencia, Ginevra, Boston, Miami, Berlino (in preparazione), ecc.

Napoli, PAN, 14 aprile – 6 maggio2012 | Ingresso libero | 081.7958608 |info@palazzoartinapoli.net
Orari: dalle ore 9.00 alle ore 19.00| domenica dalle ore 9.00 alle ore 14.00| martedì riposo.

Di Golem

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