Non poteva mancare una polemica nel giorno del voto. In mattinata si è svolta la seduta pubblica durante la quale è intervenuto l’avvocato difensore di Ulisse Di Giacomo, primo dei non eletti che dovrebbe subentrare a Berlusconi che ha scelto il collegio del Molise per entrare a Palazzo Madama.
Subito dopo, appena è iniziata la Camera di consiglio, è scoppiata la polemica legata ad un post su facebook del senatore del Movimento 5 stelle e componente della Giunta, Vito Crimi.
E’ stato Renato Schifani a darne notizia: “denunciamo al presidente Grasso un fatto gravissimo: durante i lavori in Camera di Consiglio della Giunta per le Elezioni, l’esponente del Movimento 5 stelle, Vito Crimi, ha espresso su facebook giudizi sul procedimento e su Silvio Berlusconi, violando il regolamento del Senato. Chiediamo al presidente del Senato l’immedata sospensione dei lavori”.
In una nota scritta (il presidente Grasso era ad Assisi per la visita del Pontefice), il presidente del Senato ha reso noto che “quanto scritto da Crimi è del tutto inqualificabile e gravemente offensivo; tale comportamento verrà sicuramente valutato dagli organi competenti del Senato”.
Quindi solo una procedura disciplinare perché in merito alla sospensione dei lavori della Giunta, la nota di Grasso ha precisato che “il presidente del Senato non ha alcuna possibilità nemmeno di comunicare con i componenti della Giunta in questo momento riunita in camera di consiglio, senza incorrere nella violazione del Regolamento che prevede la segretezza di tale fase del procedimento”.
In seguito poi è stato reso noto dallo staff di Crimi che il post sarebbe partito prima dei lavori della Camera di consiglio, mentre quelli successivi su Lampedusa sarebbero stati inseriti dal suo collaboratore.
In serata lo stesso Berlusconi ha diffuso una dichiarazione con la quale ha definito la decisione della giunta “indegna, frutto non della corretta applicazione di una legge ma della precisa volontà di eliminare per via giudiziaria un avversario politico che non si è riusciti ad eliminare nelle urne attraverso i mezzi della democrazia”.
La polemica, comunque, si sposterà sicuramente in Aula
resoconto_giunta_elezioni_04.10.13.pdf