E’ possibile scorgere la bellezza della vita e toccare con mano l’inferno? Certo che sì, su questa terra ci sono storie che raggiungono vette di splendore che lasciano senza fiato, mentre altre sono da rabbrividire, storie così orribili che non sembrano neanche vere.
Ebbene, nel libro di Roberto Saviano “La bellezza e l’inferno” sono raccontati due mondi apparentemente distanti ma che convivono sotto lo stesso tetto della vita con una maestria non comune. Che Saviano fosse un talento per raccontare il male è arcinoto, il fenomeno camorra è cosa conosciuta ma lui è stato talmente bravo nello svelare e raccontare i meccanismi del racket da dare fastidio e ora vive sotto scorta. Sono tanti che scrivono di malavita, ma la cartina di tornasole per capire chi incide veramente nella lotta alle mafie ha un unico grande riscontro: se si diventa un bersaglio vuol dire che si è fatto bene il proprio lavoro.
Mentre nei regimi totalitari il solo scrivere un articolo contro corrente può diventare una condanna a morte… “Non è cosi nelle società occidentali – scrive Saviano- dove puoi scrivere quello che vuoi, puoi urlare, puoi produrre quello che vuoi. Il problema sorge quando superi la linea del silenzio: a quel punto arrivi a molti. E’ in quegli istanti che nelle società occidentali diventi bersaglio”. L’autore ci racconta con particolare bravura delle terre dove impera la camorra, ma ci parla anche dell’urlo di chi svela la Russia di Putin che mette a tacere le voci scomode, come quella della giornalista e scrittrice Anna Politkovskaya.
Fin qui non potremmo dire nulla di nuovo. Saviano è considerato bravo nel mettere insieme i tanti pezzi di un puzzle di cose note e meno note del mondo della mala e raccontarle come pochi sanno fare. Quest’autore quando lo leggi ti rendi conto che è nato per scrivere, per lui non raccontare sarebbe come essere un uccello senza ali o un albero senza radici.
Saviano ha un’altra dote (meno nota), è capace di narrare la bellezza della vita facendoti toccare con mano un pezzo di paradiso. Decide di raccontare la storia di Messi, gli sforzi che ha dovuto fare per diventare un campione, lui che era affetto da una rara forma di nanismo. Una di quelle storie che quando le senti ti toglie il respiro, rimani in apnea per “ascoltare” il seguito. E’ esaltante leggere le parole che Saviano imprime sulla carta per farci assaporare le gesta sportive di questo fuoriclasse dei nostri tempi. E’ anche più bello leggere delle imprese sportive nella boxe dei ragazzi di Marcianise, nel casertano, zone di camorra, dove questi ragazzi diventano dei simboli di speranza per un futuro diverso. Ragazzi come Clemente Russo e Domenico Valentino che hanno dato lustro all’Italia alle Olimpiadi. Saviano ci illustra come una piccola zona della Campania sia diventata una delle capitali mondiali del pugilato.
Un’altra bella storia racconta di “Ossa di Cristallo” ovvero Michel Petrucciani, un uomo con una rara e difficile malattia, “l’osteogenesi imperfetta”, che nonostante questo grosso handicap diventò un superbo musicista e un grande cultore della vita. La musica di questo grande artista è arrivata al cuore di milioni di persone, una musica di grande amore e ricolma di speranza. Anche qui Saviano dipinge con parole mirabili la vita di questo formidabile uomo. Una vera scoperta conoscere questo scrittore, la bellezza raccontata da Saviano tocca il cuore. “Spesso mi si dice: ma come è possibile che sei ossessionato solo dal sangue, solo dalla ferocia? In realtà non è così: credo che chiunque abbia in cuor suo una concezione di cosa sia la bellezza, di cosa sia la possibilità di vivere liberi e di amare, non sopporta il puzzo del compromesso, la corruzione, la devastazione della propria terra. Per questo mi piace dire- sottolinea Saviano- parafrasando Albert Camus: Esiste la bellezza ed esiste l’inferno, vorrei – per quanto posso- rimanere fedele a entrambi”.
Roberto Saviano, La bellezza e l’inferno, Mondadori editore, euro 17,50