Se fossimo ancora nella rubrica striscioni e sfottò, ci sarebbero da segnalare quelli tra Lazio e Roma: Peppa Pig con la maglia della Roma, la sud si affida alla cultura e alla poesia: “Solo la vostra incoerenza supera i vostri complessi” e ancora: “Dell’amore che non ha prezzo siamo il ritratto. Amor che vince il tempo resta intatto“. Poi dicono che i tifosi sono un branco di ignoranti!
Lazio Roma 0-0
Ritorna la maglia n. 6 della Lazio, il capitano Stefano Mauri, dopo i sei mesi di squalifica per il calcio scommesse (con tanto di sfottò della rifoseria giallorossa). Il mitico, storico n. 10 della Roma, capitan Totti, deve arrendersi a Garcia al secondo tempo (o ai suoi 36 anni). Ma rimane sempre il numero 10.
Fiorentina Atalanta 2-0
Porterà pure il 72, perché adesso si può scrivere di tutto sulle maglie, ma la punizione di Ilicic è degna del migliore numero 10, così come la prodezza di Wolski che parte da metà campo e arriva in porta. Nell’Atalanta non brilla nessuno e mancherebbe il vecchio caro numero 5: quello che stava davanti all’area a presidiare.
Udinese Chievo 3-0
Emergenza difesa per i gialloblù e si vede. Destro da manuale del calcio per il numero 10 Di Natale, così come il tacco che ha poi portato alla rete Fernandes: giovani guardate e imparate. Un numero nove (attaccante per antonomasia) nulla potrebbe senza un prodigioso numero dieci (fantasista).
Napoli Milan 3-1
Ahi ahi ahi, lo avevamo già detto: ai rossoneri più che un allenatore servivano un bel, 2 un bel 3, un solido 4 e magari pure il 5. Bella la galoppata di Taarabt, ma altrettanto bello il gol di Inler con splendida dedica al numero 7 del Napoli, Carmelo Imbriani, morto un anno fa di leucemia. Iguain è il numero 9 per eccellenza, Balotelli un po’ meno e infatti esce in lacrime…
Torino Bologna 1-2
Senza Diamanti vale e splende lo stesso: il due volte numero 9 non fa rimpiangere il ricciolone espatriato in Cina ma anche il numero 1 Curci fa la differenza. Al solito il 9 Immobile si muove bene ma non basta.
Verona Juventus 2-2
Forse non è un caso se a mancare è il numero 15 Barzagli; la difesa bianco nera nel secondo tempo vacilla e il sontuoso numero 9 del Verona Toni dimostra tutta la sua classe. Ed è andata bene, perché il 23° in campo (l’arbitro) non ha visto le mani in area…
Livorno Genoa 0-1
Tra un buon numero 1 e un ottimo numero 9 io preferirei sempre il primo. La differenza a Livorno l’hanno fatta il numero 1 Perin e il capitano-difensore Antonelli. Sfortunato il Livorno, ma nel calcio, si sa, vale anche il fattore “C”.
Parma Catania 0-0
Nulla può il doppio 9 e fantasista Cassano, che in tutti i modi prova a mandare in vantaggio la sua squadra; niente gol per l’11 Amauri. L’unico a vedere la porta è il Livorno, ma Castro è in fuorigioco e il 13 non porta fortuna a Izco.
Sampdoria Cagliari 1-0
Tifosi del Cagliari mascherati da arabi, visto che Cellino vuole cedere il club agli emiri e il carnevale non porta fortuna ai sardi. C’è da dire che il numero uno Avramov è da brividi… Però il gol di Sau era regolare. Brutte scene e nervosismo: il numero 5 e capitano Conti non dà il buon esempio.
Inter Sassuolo 1-0
Arriva dalla Lazio con furore l’88 Hernanes e porta bene all’Inter. Ma la differenza la fa il 36ienne difensore Samuel, a dimostrazione che a volte esperienza ed età funzionano sempre… A nulla è valso il giovane Berardi.
Curiosità. Prima che arrivassero i numeri “estesi” come il 99 di Cassano o il 45 di Balotelli, il numero sulla maglia stava a significare non solo il ruolo, ma anche la titolarità del calciatore: da 1 a 11 i titolari, dal 12 in poi le riserve. Ritirare una maglia, quindi, per una squadra significa dare un messaggio ben preciso: come te nessuno mai.
Il primo caso di ritiro della maglia in Italia si è avuto al termine del campionato 1996-1997, quando il Milan ritirato la maglia numero 6 appartenuta al mitico capitano Franco Baresi.
Da qui la nostra battaglia per la mitica maglia numero 10, appartenuta al grande Rivera ma, come mi ricordava uno stimato collega, anche a Boateng prima di Honda…