La Barbera è un’uva storica del Piemonte: la prima citazione scritta che la riguarda risale al 1600. Nonostante siano Barolo e Barbaresco i vini bandiera della regione e dell’Italia nel mondo, la rustica Barbera è sempre stato il vino consumato quotidianamente dalla gente, il vitigno più caro ai piemontesi, tanto che la sua produzione ad oggi riguarda il 35% della superficie vitata piemontese, senza contare la produzione delle altre regioni italiane, in alcuni casi massiccia, come in Lombardia.
Il vitigno è originario del Monferrato e oggi compare in molti disciplinari piemontesi, ma le uniche due Barbera Docg sono quella di Asti e quella superiore del Monferrato, che hanno ottenuto il riconoscimento nel 2008.
Sono inoltre state individuate nell’Astigiano zone particolarmente vocate alla produzione della Barbera, dei cru potremmo dire, e dalla vendemmia del 2000 possono essere indicate in etichetta: dunque, se volete provare Barbera di massima qualità, non lasciatevi sfuggire le menzioni Nizza, Tinella e Colli Astiani.
Tra le doc, quella più importante e conosciuta è senz’altro la Barbera d’Alba, mentre buoni risultati stanno dando anche la Barbera dei Colli Tortonesi e alcune che escono sotto la denominazione “Langhe” e “Piemonte”.
Gli stili di vinificazione (e i prezzi) sono molto differenti: c’è chi produce Barbera in acciaio per avere un vino fresco, quotidiano, da consumare entro due o tre anni dalla vendemmia, chi usa botti grandi per realizzare un vino più importante e complesso, adatto all’invecchiamento ma nel solco della tradizione, chi preferisce l’impiego delle barrique per avere etichette internazionali, che più facilmente incontrano il favore dei consumatori esteri, e chi, infine, produce una Barbera frizzante particolarmente adatta in abbinamento ai piatti più grassi che si mangiano in inverno.
La pianta ha foglie di media grandezza, di forma pentalobata; grappoli piramidali più o meno compatti, con acini ovali di colore blu molto intenso.
Il vino ha colore rosso rubino molto intenso, che tende al granato dopo alcuni anni di invecchiamento. Il profumo è intenso, persistente, caratteristico, con note di ciliegia, prugne, bacche scure, che evolvono verso toni di frutta sotto spirito e confettura, balsamico e spezie, come cannella, liquirizia e cacao, nei casi delle Barbera affinate in legno.
A tavola la temperatura di servizio si attesta sui 18-20° e gli abbinamenti dipendono molto dalla tipologia scelta. In linea di massima possiamo dire che le Barbera realizzate in acciaio sono ottime come vino quotidiano, da abbinare quindi a una grande varietà di preparazioni casalinghe, come primi piatti, carni bianche, frittate, uova e formaggi freschi, mentre le Barbera con un affinamento in legno possono reggere preparazioni e cibi più complessi, come risotti, arrosti, carni rosse e grigliate miste, mentre le Barbera frizzanti sono un valido accompagnamento di bolliti e cotechini.
I produttori consigliati
Marchesi Alfieri
Barbera d’Asti La Tota, venduta in loco a circa 10 euro
Barbera d’Asti Sup. Alfiera, venduta in loco a circa 20 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
Piazza Alfieri 28, San Martino Alfieri (AT), tel. 0141.976015, www.marchesialfieri.it.
Braida
Barbera d’Asti Bricco dell’Uccellone, venduta in loco a circa 34 euro.
Barbera d’Asti Bricco della Bigotta venduta in loco a circa 34 euro.
Barbera d’Asti Montebruna, venduta in loco a circa 11 euro.
Barbera del Monferrato La Monella, venduta in loco a circa 8 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
SP 27,9, Rocchetta Tanaro (AT), tel. 0141.644113, www.braida.it
Ca’ Viola
Barbera d’Alba Bric du Luv, venduta in loco a circa 19 euro.
Barbera d’Alba Brichet, , venduta in loco a circa 12 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
Borgata San Luigi 11, Dogliani (CN), tel. 0173.70547, www.caviola.com