Il vicepresidente del Cnf Carlo Vermiglio: “Guardiamo ai Paesi del Mediterraneo pronti a collaborare nel sostegno ai colleghi e ai cittadini nella transizione costituzionale”.
Un Costituzione “memorabile” e una grande incognita sul futuro delle Primavere arabe. E tra queste due apparenti contraddizioni che le Avvocature italiana ed europee partecipano al processo di affermazione di principi costituzionali nei paesi del Maghreb, offrendo sostegno e promuovendo scambi informativi con i colleghi avvocati che esercitano nei paesi del Mediterraneo.
Il punto circa lo stato dell’arte delle Primavere arabe, quel fenomeno a domino iniziato con la tragica morte del fruttivendolo-rivoluzionario tunisino Mohamed Bouazizi, come gesto estremo per l’affermazione della propria dignità, è stato fatto oggi nel corso del IX Congresso giuridico-forense per l’aggiornamento professionale, organizzato a Roma dal CNF, nel corso della sessione dedicata al tema “Primavere arabe e democrazia: le nuove Costituzioni”.
Ospite della tavola rotonda, coordinata dal vicepresidente del CNF con delega agli affari internazionali Carlo Vermiglio, l’avvocato tunisino Zouheir Yahyaoui, docente universitario e componente dell’Ordine forense nazionale tunisino.
Sono intervenuti anche Antonio Badini, già ambasciatore in Egitto, Salvo Andò, il presidente del Ccbe Aldo Bulgarelli, l’avvocato esperto in diritti umani Martin Pradel, la referente del CNF a Bruxelles, Gaia Pandolfi.
“Il CNF, anche nell’ambito dell’attività internazionale presso il Ccbe, segue l’evolversi di questi processi che, abbiamo sentito oggi, sono a rischio di involuzione. L’approvazione della Costituzione in Tunisia è certamente un segnale positivo. Ma il percorso è accidentato. Per quanto riguarda il Consiglio, proseguiremo nei contatti e studi per promuovere l’affermazione della cultura dei diritti”, ha aperto i lavori Vermiglio.
Yahyaoui ha sottolineato le difficoltà e gli ostacoli, politici e internazionali, che il processo di democratizzazione sta incontrando. Ma ha anche rappresentato l’entusiasmante percorso che ha portato prima all’approvazione per decreto legge di riforme importanti, come la legge sulla libertà di associazione, la nuova legge forense, quella sulla libertà di stampa; e poi all’approvazione della Costituzione, considerata da tutti gli osservatori un testo imponente nella sua estrema novità.
“I parlamentari hanno utilizzato il principio del Foglio bianco, non si sono rifatti ad alcun testo costituzionale; hanno individuato le nuove libertà che fanno di questo testo un modello di modernità e progresso in un paese basato sulla sharia. Sono state introdotte libertà di coscienza, la parità tra uomini e donne, la libertà accademica. Un grande ruolo lo hanno svolto le donne tunisine, alle quali va dato il merito di una grande mobilitazione sociale” ha dichiarato Yahyaoui.