Intervenuta all’incontro anche la Cassa Forense. Anche parlamentari di Pd, Pdl, M5S e Sel hanno espresso condivisione alle critiche dell’Avvocatura stigmatizzando con forza l’atteggiamento tenuto finora dal ministro della Giustizia anche nei confronti del Parlamento.
L’Avvocatura, riunita oggi a Roma per analizzare la grave situazione in cui versa lo stato della giustizia, ha dovuto drammaticamente prendere atto dell’azione di “desertificazione” alla quale essa è soggetta.
Gli interventi dei presidenti degli Ordini che si sono succeduti hanno fatto emergere ampie sacche di criticità, aggravate dagli effetti dell’entrata in vigore della riforma della geografia giudiziaria, tra cui i l’incognita sulle date di ritardi sulla fissazione dei processi, trasferimenti del personale in corso senza certezze, spese vive da sostenere senza indicazioni precise dei costi finali di tutta l’operazione.
Una situazione al limite dell’esasperazione come gli episodi che si stanno verificando sul territorio testimoniano.
Alle luce di questo, e sulla base delle richieste giunte in tal senso, verrà avviato un monitoraggio sull’attuazione della riforma, chiedendo agli Ordini forensi l’invio di tutti i dati, documentati, oggettivamente utili per valutare disservizi e mancanze.
L’Avvocatura ha ribadito la necessità che gli Ordini forensi siano mantenuti sul territorio e che il Governo dia piena attuazione alla riforma della professione forense, recuperando i ritardi e le colpevoli omissioni.
Sui parametri gli avvocati si aspettano di conoscere la prossima settimana il contenuto del nuovo decreto di aggiornamento, secondo le linee della proposta del CNF
Sulle società tra avvocati è stata ribadita la linea della non applicabilità della disciplina prevista per le altre professioni: quella forense garantisce la difesa dei diritti dei cittadini.
Unanime è stata la richiesta da parte dei partecipanti che, in assenza di tempestive risposte soddisfacenti su questi punti, l’Avvocatura risponda unitariamente nella maniera più ferma.
“Stiamo vivendo un momento drammatico. Le notizie che giungono dal territorio in questi giorni sono gravi. Anche i rappresentanti del Parlamento ci segnalano situazioni preoccupanti. Occorre insistere affinché il Governo e il Ministero della giustizia si aprano a un dialogo costruttivo e che il Parlamento possa essere centrale nel percorso delle riforme. La giustizia è un servizio essenziale dello Stato”.
Così il presidente Guido Alpa commenta la giornata di oggi.
“In questo modo si sta innescando una spirale di contrapposizioni che alimenta un clima di incertezza sulla tutela dei diritti dei cittadini che il Paese non può permettersi”, dice Alpa.
Il CNF, anche attraverso l’Osservatorio sul funzionamento della giurisdizione, raccoglierà i dati, specifici e oggettivi, dagli Ordini per verificare lo stato del funzionamento della giustizia, a iniziare dal reale stato degli uffici giudiziari dopo l’avviodella revisione delle circoscrizioni.
Alpa ha riferito di aver incontrato ieri il ministro della Giustizia Cancellieri per rappresentare i gravi problemi che affliggono l’amministrazione della giustizia e le funzioni dell’Avvocatura in questo momento di difficoltà. I temi sui quali è necessaria una risposta urgente da Governo e Parlamento sono geografia giudiziaria, parametri e società tra avvocati.
Sulla questione dei parametri, ha riferito il presidente CNF, il Ministro ha annunciato un testo la prossima settimana, molto migliorativo della vecchia proposta Severino, nel rispetto della progetto del CNF.
Alpa ha evidenziato che il ministero della Giustizia ha diramato oggi una circolare per ribadire la sopravvivenza degli Ordini forensi istituiti presso i Tribunali sopprimendi, certamente fino al dicembre 2014, per effetto della legge professionale forense che ha prorogato fino a quella data tutti gli Ordini esistenti e consentire nel frattempo la piena attuazione del nuovo ordinamento professionale.
Un primo chiarimento necessario per evitare il caos totale nelle funzioni amministrative e disciplinari degli Ordini coinvolti.
“Valuteremo insieme se organizzare non solo la sopravvivenza ma soprattutto l’impiego degli Ordini forensi tutti come sedi per la istituzione di Camere arbitrali e di conciliazione per garantire ai cittadini una risposta di giustizia celere, tecnica, organizzata”, ha detto Alpa ai presidenti degli Ordini
Sulle società tra avvocati, ieri il CNF ha inviato agli Ordini una circolare ( n. 18-C-2013) per ribadire la nullità della società eventualmente costituita sulla base delle norme generali previste per le altre professioni diversa da quelle forensi. Interpretazione assolutamente condivisa dagli Ordini .
“Le parole che abbiamo ascoltato dai parlamentari intervenuti ci confortano nella ferma richiesta al Parlamento di lavorare alle riforme e al Governo di dare segnali forti e concreti, a partire dal varo dei nuovi parametri così come interventi correttivi su geografia giudiziaria e di attuazione della legge forense, per il superamento della grave situazione che investe la giustizia e l’Avvocatura”, ha chiuso Alpa.