Aumentano i prezzi, aumentano le tariffe delle r.c. auto e a pagare siamo sempre noi.
Se qualcuno ancora non se ne era accorto, a ricordarcelo è stata Flavia Mazzarella, vice direttore generale dell’Isvap, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo durante la sua audizione davanti alla commissione straordinaria per la verifica dell’andamento generale dei prezzi al consumo e per il controllo della trasparenza dei mercati del Parlamento di mercoledì 23 novembre.
La commissione parlamentare, infatti, sta conducendo una indagine conoscitiva sulle cause che incidono sulla dinamica del sistema dei prezzi delle tariffe, sull’attività dei pubblici poteri e sulle ricadute sui cittadini consumatori. Quest’ultimo punto è molto chiaro: le ricadute sono sempre nefaste ma soprattutto “cadono” sempre sui soliti. Aumenti indiscriminati
Partiamo dai numeri: l’Isvap dice che nell’ultimo biennio (ottobre 2009-ottobre 2011) gli aumenti delle r.c. auto è stato pari al 26,9% per un 40enne in classe di massimo bonus, del 20,2% per un 18enne neopatentato alla guida di un’autovettura ma se si considera un diciottenne alla guida di un ciclomotore l’aumento è stato del 27,9 % arrivando addirittura al 45,4% se questi è alla guida di un motociclo. Nel documento consegnato dal vice direttore (integralmente leggibile in allegato) si dichiara che i dati «evidenziano che gli incrementi tariffari più significativi si sono verificati nel corso del 2010 e che nei primi mesi del 2011 si assiste ad un ritocco al rialzo di una situazione in realtà consolidatasi: nel periodo 1° gennaio-1° ottobre 2011 l’incremento medio su base nazionale è pari, per i quattro profili selezionati, rispettivamente all’1% (40enne), 2,2% (neopatentato con auto), 0,9% (18enne con ciclomotore) e 3,3% (18 su motociclo)».
Già a giugno del 2010 l’Isvap in occasione della presentazione della Relazione annuale sull’attività svolta nel 2009 aveva denunciato l’insostenibilità della situazione, evidenziando anche con chiarezza «la necessità e l’intenzione di intraprendere iniziative concrete». In che modo?
«L’Autorità – ha affermato Mazzarella – ha intensificato le iniziative di vigilanza e avviato un percorso in direzione di una riforma organica del settore, così da aggredire le criticità di natura sia esogena sia endogena al sistema che hanno riflessi sul costo delle coperture assicurative».
Sono state avviate 14 istruttorie nei confronti di 14 compagnie per sospetta elusione, attraverso la leva tariffaria, dell’obbligo a contrarre previsto dalla legge anche a carico delle imprese. Tredici di queste si sono già concluse con una sanzione.
Molto bene. Il problema però, per stessa ammissione del vicedirettore è che il traguardo è ancora lontano perché i numero dei reclami ricevuti dalle imprese e dall’Isvap è ancora molto alto.

 

Le segnalazioni a Parlamento e Governo
Per quanto riguarda la liquidazione dei sinistri, l’istituto nel corso degli anni ha più volte sottolineato la necessità che il mercato adotti interventi strutturali volti a rimuovere le carenze interne al processo di liquidazione dei sinistri attraverso il potenziamento delle strutture.
Dopo una fase di confronto tra Autorità, mercato e associazioni dei consumatori, un anno fa (dicembre del 2010) era stato presentato all’attenzione del Parlamento e del Governo un pacchetto organico di proposte, con interventi normativi per il settore delle assicurazioni r.c. auto che avrebbero potuto contribuire al risanamento strutturale del sistema «con vantaggi – ha detto Mazzarella – per tutti i soggetti, in particolare sotto il profilo tariffario per i cittadini onesti».
Un pacchetto contenente diverse proposte, compreso un efficace contrasto dei fenomeni fraudolenti come un ottimale utilizzo della Banca dati sinistri presso Isvap che raccoglie oggi un ingente patrimonio informativo a disposizione di tutti.
Perché è nota a tutti l’incidenza dei fenomeni fraudolenti e liquidazione dei sinistri: nella provincia di Napoli, tanto per fare un esempio, ad una percentuale di sinistri connessi a reati pari a circa quattro volte la media nazionale corrisponde un carico medio di lavoro per dipendente pari a 1.330 sinistri rispetto alla media nazionale che è di 793. Ecco perché Striscia la notizia scopre anche il fenomeno dell’emigrazione delle assicurazioni (società specializzate nello “spostare” domicili per pagare di meno).

Ma non sarebbe più facile
Al bar sentiamo affermare molto spesso che questo non è il Paese dei controlli. L’Isvap in realtà controlla, il problema è che l’Autorità (come tutte le altre, del resto) ha forse troppo pochi poteri sanzionatori.
Ossia, sanzionare economicamente le assicurazioni forse potrebbe risultare riduttivo se non controproducente, perché queste, ricevuta la pena pecuniaria, non fanno altro che riversare sui cittadini attraverso gli aumenti le perdite dovute alle sanzioni. Molto altro, poi ci sarebbe da dire sulla vera e libera concorrenza.
È vero che le assicurazioni on line offrono prezzi più vantaggiosi, ma non tutti ancora sono in grado di affrontare iscrizioni e pagamenti on line.
Nel 2005 c’è stata la riforma del Codice delle assicurazioni private (DLgs 209/2005, attuazione della legge delega 229/2003) che ha inciso in modo profondo sulla disciplina, senza limitarsi alla sistemazione dei vari testi come chiedeva la legge delega. La vera novità è arrivata con l’indennizzo diretto, attuato con il Dpr 254/2006, ma tutto il nuovo impianto non ha comunque risolto il problema delle truffe e soprattutto non ha frenato gli aumenti che, come si può leggere nell’intervento allegato, sono invece decollati.
Non siamo giuristi e tantomeno esperti della materia, ci limitiamo a qualche riflessione populista ma, visto che a pagare siamo noi, avanziamo un suggerimento. Perché non tornare al sistema assicurativo legato al soggetto, al nominativo della patente, in pratica e slegarlo dalla macchina o dal motorino o da altro? Perché non dare poteri più stringenti alle Autorità di controllo? Perché non mettere in atto un sistema di controlli più serrati per la concorrenza ed evitare che le compagnie facciano “cartello”? Forse saremo ignoranti (nel senso proprio di ignorare molte questioni) ma a volte le soluzioni sono più semplici di quanto sembri.

Ultimo appello dell’Isvap
Nelle sue conclusioni, il vicedirettore Mazzarella, dedica due paragrafetti alle polizze assicurative collegate ai mutui, dove le famiglie che già si sobbarcano il peso di un mutuo si vedono impegnate anche ad accendere un’assicurazione. Presto l’Autorità emanerà una norma, condivisa anche dalle associazioni dei consumatori che vieterà alle banche di assumere contemporaneamente il ruolo di erogatrici di mutui e di beneficiarie delle polizze ad essi connesse, dal momento che gli istituti di credito sono in una situazione oggettiva di conflitto di interesse.
Nella speranza poi che, in caso di violazione, la stessa Autorità possa infliggere sanzioni severe e concrete e che soprattutto i controlli siano serrati.

Intervento Isvap

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