Se c’è una cosa che amo è andare in montagna in primavera quando il profumo e i colori della natura sono al massimo. Colline e prati in fiore e il magico odore dell’erba tagliata di fresco. Strano, ma basta poco tempo per sentirsi parte di questo magico ambiente. Ti senti in pace con te stesso e col mondo intero. Dimentichi lo spread e tutte le beghe politiche. Una giornata immerso nella natura e poi, al tramonto, il ritorno a casa. Sei tranquillo e rilassato dopo un bagno di profumi e colori. Una curva tortuosa e… crash!

Qualcosa di grosso è andato a sbattere violentemente sul cofano. L’auto sbanda e si ferma sul lato della strada. Scendi e ti accorgi del daino immobile davanti a te. Un brusco risveglio. Ti senti responsabile per aver rotto l’incantesimo della natura. Ho visto una ragazza piangere calde lacrime su quel bellissimo animale senza vita. Ci metti un po’, ma poi ti riprendi. Guardi sconsolato la tua auto che ha gli stessi danni di un tamponamento stradale e cominci a pensare: chi pagherà questi danni? Dovrò pagare io la morte del daino? A chi ci si deve rivolgere in questi casi?

GLI INCIDENTI CON ANIMALI SONO PIÙ DI QUANTI NON SI CREDA

foto_rubricaIl fenomeno che stiamo esaminando ha dimensioni che vanno ben oltre il “caso eccezionale” e potrebbe interessare qualunque automobilista in qualunque regione italiana. Per incidenti di questo genere si pensa subito alle strade di montagna e chi non le pratica si sente tranquillo. Ma questo tipo di incidente avviene anche in pianura e può avvenire anche in città, perché non capita solo con animali selvatici.
La casistica degli incidenti stradali dovuti ad impatti o evitamento di animali meriterebbe un analisi più attenta perché in realtà non si ha una esatta percezione del numero degli incidenti gravi che capitano ogni anno causando feriti o morti anche fra gli automobilisti. Nei primi quattro mesi del 2012, per esempio, l’osservatorio il Centauro – ASAPS (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale) ha già registrato 34 episodi importanti e significativi (si raccolgono solo quelli che causano feriti o decessi fra gli umani) con 36 feriti e purtroppo 6 decessi.
Nell’ultima settimana di aprile si sono contate 3 vittime in incidenti di questo tipo.
Dei 34 incidenti registrati 29 (85%) sono stati causati da animali selvatici o randagi (compresi i cani inselvatichiti) e 5 da animali domestici.
Primo elemento da sfatare, stando a questi dati: gli incidenti con animali, specie selvatici, avvengono prevalentemente di notte. Falso. In 26 casi su 34, pari al 76%, l’impatto è avvenuto di giorno, magari all’imbrunire, ma non di notte, quando i casi registrato sono stati solo 8. Dove sono avvenuti? La maggior parte nella rete ordinaria, con 32 episodi. Solo 2 gli incidenti gravi in autostrada.
I dati del fenomeno sono per lo più controllati e calcolati dalle singole province o regioni o da qualificati gruppi di specialisti . Province e regioni sono attente al fenomeno per le ripercussioni sul piano della loro responsabilità che, come vedremo nella seconda parte dell’articolo, le coinvolge direttamente.

Per completare il quadro alcuni dati dell’Aidaa (Associazione Italiana per la difesa di animali e ambiente) relativi al 2010: nell’82% dei casi seguiti direttamente dall’Associazione gli animali coinvolti negli incidenti sono deceduti – l’85% delle auto coinvolte ha riportato danni gravi – 2.000 i feriti – 45 i morti dovuti agli incidenti che hanno coinvolto gli animali selvatici. Quasi il bilancio di piccola guerra.
Sperando che non ci capiti mai, è bene sapere in anticipo come comportarci nel caso in cui ci si trovi nella brutta situazione di investire un animale.

COSA FARE?

Cosa fare dopo l’incidente con un animale? Per prima cosa bisogna attivarsi per mettere in sicurezza la scena dell’incidente, in modo che questo non ne provochi altri. Contemporaneamente è doveroso accertarsi dello stato di salute dell’animale coinvolto (art. 189 comma 9 bis del codice della strada) e avvertire il servizio veterinario pubblico locale. Non è solo una questione di dovere morale. Se non lo si fa, si rischia una bella multa. In ogni caso, inoltre, è necessario richiedere l’intervento della polizia municipale o di altra autorità competente alla vigilanza della viabilità. Nel caso di un’eventuale richiesta di risarcimento è, infatti, di fondamentale importanza, soprattutto se l’animale, ferito e spaventato, è fuggito dal luogo dell’incidente, che venga stilato un verbale che provi l’accaduto e che accerti il nesso causale tra l’impatto con l’animale e i danni subiti dal veicolo. Il perché lo vedremo nella seconda parte dell’articolo.

LA PREVENZIONE

foto_rubrica_-_la_prevenzioneE’ utile sapere cosa fare in caso di incidente, ma la cosa migliore sarebbe evitare che l’incidente accada. Regioni e Province (almeno quelle più interessate dal fenomeno) da parte loro si stanno muovendo per sensibilizzare sul problema e mettere in atto accorgimenti utili a ridurre la frequenza e la gravità di questo tipo di sinistri. Anche l’automobilista deve fare la sua parte. Guidare per le tortuose strade di montagna è diverso dal guidare nel caotico traffico cittadino o sulle normali arterie stradali e trovarsi di fronte un animale, selvatico o domestico che sia, pone problematiche particolari che è bene essere pronti ad affrontare correttamente per ridurre al massimo le probabilità di danni a se stessi, all’animale e al proprio mezzo.
Allo scopo ci sono alcuni comportamenti , come consigliano Asaps e Adac (l’Aci tedesco), che devono essere sempre tenuti a mente:

1 Prestare la massima attenzione al tratto di strada che precede il veicolo.
2 Aumentare l’angolo visivo; nel contempo volgere lo sguardo alla zona esterna alla carreggiata.
3 Se si percorre una strada di campagna, tenere d’occhio il ciglio: al primo movimento, rallentare, perché gli animali attraversano dove capita e dove meno ve lo aspettate
4 Non tenere gli occhi fissi su un punto, ma spostarli in continuazione per scorgere più velocemente un animale in movimento.
5 Togliere il piede dall’acceleratore! Rallentare è l’unica misura realmente utile. Se l’impatto è inevitabile, che sia a velocità ridotta.
6 All’occorrenza, fermarsi, specialmente se gli animali danno segno di spavento.
7 Non bisogna suonare il clacson, affinché non si spaventino.
8 Se un animale viene illuminato dai fari, commutare le luci abbaglianti con quelle anabbaglianti.
9 Non cambiare direzione bruscamente: si perderebbe quasi sicuramente il controllo del veicolo finendo fuori strada o occupando l’altra corsia.
10 Essere preparato ad una “reazione controllata” superando il condizionamento del semplice istinto di evitare l’ostacolo improvviso.

E’ spiacevole, ma bisogna esercitarsi mentalmente più volte: se non ci sono altre possibilità prepararsi all’investimento (piuttosto che finire in uno scontro frontale con un altro veicolo le cui conseguenze potrebbero essere enormemente più gravi). (fine prima parte – segue)

CATADIOTTRI
INCIDENTI CON ANIMALI – COSA DICE IL CODICE DELLA STRADA
INCIDENTI CON ANIMALI – IL PROGETTO SARDEGNA

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