“SCUSI LEI È FAVOREVOLE O CONTRARIO?” Si potrebbe intitolare così l’articolo di oggi ricordando il simpatico film di Alberto Sordi uscito in occasione dell’introduzione del divorzio in Italia (fu varato il primo dicembre 1970) .
In effetti sul mio ultimo editoriale pre vacanziero, che aveva proposto la nascita di un ordine professionale, mi sono arrivate numerose risposte pro e contro. Come vedrete dalla sintesi pubblicata (a proposito, mi scuso con gli altri che, per motivi di spazio, non hanno ottenuto la pubblicazione), c’è stato chi ha giudicato la mia proposta paradossale in tempi in cui si chiede (si urla) la cancellazione di tutti gli ordini professionali, c’è chi invece l’ha giudicata una lungimirante rivoluzione copernicana, altri hanno dichiarato che la mia proposta tutela, nello stesso tempo, consumatori e intermediari, altri ancora si sono preoccupati del fatto che la scomparsa del mandato (rilasciato dalle Compagnie) potesse far scomparire anche le provvigioni, altri infine, hanno dato semplicemente libero sfogo alle proprie delusioni.
In effetti che la mia proposta fosse un tantino provocatoria (ma non più di tanto) non c’è dubbio e che questa, come ogni novità, possa ingenerare incertezze e interrogativi è altrettanto vero ma, come ho tentato di spiegare in diverse occasioni, la mia idea va nella direzione della semplificazione dei rapporti tra assicuratore e assicurato e tra gli stessi intermediari. Da cronista ho dovuto, infatti, registrare l’esistenza di ben 4 sindacati degli agenti, 2 dei sub agenti e 3 dei broker senza considerare gli oltre 10-15.000 “senza casa” (ma, considerando i sub agenti e i produttori, le cifre sono molto, molto più alte), tutti a caccia della massima rappresentatività. Allora mi sono detto: ma che c’è di meglio di un’unica organizzazione che raggruppi tutti i 250.000 operatori del settore? Le nuove leggi hanno dato agli intermediari un … nuovo vestito, si tratta solo di volerlo o di non volerlo indossare….
E adesso, la parola ai lettori.
NICOLA VITALI.
Una rete di 20.000 intermediari e forme di aggregazioni moderne.
Buongiorno signor Rossi, il suo articolo introduce un dibattito assai stimolante. Personalmente è da tempo che rimugino l’idea di un Intermediario delle assicurazioni iscritto ad un unico Ordine Professionale, senza sottosezioni distintive. Una figura che abbia il mandato di rappresentanza del cliente e lo svolga ricercando sul libero mercato le opportune soluzioni assicurative offerte da aziende produttrici veramente concorrenti.
Si tratta di realizzare due rivoluzioni copernicane:
una riguarda le Compagnie che devono concentrare le proprie attenzioni sulla realizzazione e la proposizione del miglior prodotto assicurativo, sul servizio di assistenza agli intermediari e sul servizio liquidativo.
Il concetto di rete proprietaria deve scomparire ed essere sostituito dal più ampio e totale libero accesso alla platea degli Intermediari Iscritti all’Ordine : se le tre componenti del business core delle Compagnie sopra indicate fossero al top , la potenzialità per una Compagnia di tal fattasarebbe una rete di 20.000 intermediari !
L’altra riguarda gli Intermediari : sganciarsi definitivamente dal giogo del monomandato , rinunciare a protezioni ed interessi da parasubordinati per diventare veri professionisti con quella componente imprenditoriale accessoria che è tipica degli studi professionali ove gravitano collaboratori\praticanti\ procuratori\ associati e sono richiesti investimenti collaterali ( immobiliari\ tecnologici\umani).
Questo significa dare un taglio netto agli istituti della liquidazione , ma anche della rivalsa, indipendenza nella formazione professionale, spesa di un proprio nome e marchio, elasticità nel creare forme di aggregazione professionale moderne, rigorosa assimilazione di un’ etica deontologica oggi poco presente. Infine presa di coscienza del concetto di proprietà del parco clienti e sua valorizzazione in qualsiasi momento sul mercato.
Si tratta però di due rivoluzioni non facili; ancor meno il suo auspicio che un eventuale riunione degli Intermediari in un unico Ordine favorisca la risoluzione delle lotte tribali tra quattro diverse rappresentanze. Parteciperò volentieri al prosieguo del dibattito. Un cordiale saluto.
Caro Vitali,
intanto grazie per il suo intervento e per la sua analisi. Circa i suoi dubbi sulla non scomparsa delle lotte tribali chiarisco con una domanda: che senso avrebbero più le distinzioni tra SNA, UNAPASS, ANAPA, UNIASS, ULIAS ecc., che senso più avrebbe la concorrenza tra agenti e broker, quando l’intermediario sarà solo un professionista libero e indipendente? Se poi ci fossero intermediari desiderosi di lavorare con una sola Compagnia che lo facciano pure. Questi stabiliranno un rapporto economico –contrattuale con la “propria” mandante. Ma quel contratto sarà il frutto di una libera scelta individuale e sarà “ad personam” e non ci sarà alcun bisogno di inquadrarlo in una categoria , tutt’alpiù sarà materia di lavoro del gruppo aziendale di quella Compagnia che ritroverà così un vigoroso nuovo e diverso ruolo uscendo da quella ambiguità che a volte lo porta ad essere una sovrapposizione se non, addirittura, un antagonista dei sindacati nazionali. E’ un po’ quello che succede con la mia categoria: l’Ordine Nazionale dei giornalisti, sorretto da una legge, imposta il principio di dignità economica e professionale, poi il contratto sarà quello che il giornalista stabilisce col proprio editore.
Entrando di più nei particolari si potrebbe arrivare a questa situazione: il RUI, mero elenco di persone, sarà sostituito dall’Ordine al quale saranno obbligatoriamente iscritti tutti gli intermediari professionisti (quelli non iscritti saranno abusivi) e, sul piano politico, il suo Presidente parlerà a nome di 250.000 persone. Niente più antagonismi e rappresentatività massima. C’è niente di meglio per il nuovo assicuratore del XXI secolo?
ALBERTO TESTA.
Salvaguardia del consumatore e della dignità professionale.
Caro Rossi, colpisci nel segno, la tua riflessione corre su di un binario : una rotaia conduce a trasparenza e salvaguardia del consumatore, l’altra a riconoscimento della dignità professionale. Per la mia storia personale, partito da ” consulente pagato dal Cliente” negli anni ottanta, mi vidi costretto a divenire agente; sempre convinto che non fosse la giusta figura per il nostro mercato. Oggi scopro che a distanza di anni ancora sorgono, tra i miei colleghi, perplessità e paure. Ignavi, contro ogni logica ! Mi conforta, il pensiero di chi è avanti anni luce, come tu dimostri nel tuo scritto. Un caro saluto.
Grazie Alberto,
hai sintetizzato perfettamente il mio pensiero. Del resto l’ho scritto moltissime volte: interessi dei consumatori e indipendenza dell’intermediario vanno di pari passo. L’assicurazione, infatti, è sorretta da due pilastri: il prodotto e la distribuzione. Se la distribuzione è forte e indipendente influisce sul prodotto il quale non potrà che essere migliore.
DAMIANO IANNELLO.
Figure ibride, ma con una tutela pazzesca.
Articolo scritto come sempre con semplice chiarezza che non lascia dubbi. Hai ragione, nel mare magnum, assicurativo, ci sono delle figure ibride che non sono né intermediari né broker, ma piazzisti inquadrati dal proprio datore di lavoro come dipendenti, Alcuni, ahimè, sono dipendenti di banche e degli sportelli postali che con una veloce formazione, possono anche fare macelli, e se sbagliano il tipo di bestiame da mandare al macello, non sono responsabili in prima persona, ma hanno una tutela pazzesca che, copre le loro negligenze… Se questo è essere intermediari….. Buone vacanze Bruno, ti leggeremo volentieri a settembre.
Gli interventi di Damiano sono sempre molto arguti e pragmatici. Iannello appartiene alla categoria degli spontanei , di quelli che dicono “pane al pane e vino al vino” e senza tanti preamboli….
SEN .
Non ho “conoscenti”….
Cosa cambia per subagenti che lavorano per broker? Per me è sempre difficile ad ottenere il mandato dall’Agente visto che sono novellina e non ho dei “conoscenti”.
Cara “Sen”, non credo che cambi nulla rispetto a tutti gli altri sub agenti. Colgo la tua amarezza nel non avere “conoscenti”. E’ davvero spiacevole sentire di dover invocare, anche in questo settore, raccomandazioni per lavorare. Ti consoli il fatto che lavorare con un broker ti dà più libertà di movimento .
In ogni caso è proprio per questo che sostengo il progetto dell’Ordine Nazionale Intermediari. Se ci si arriverà, il sub agente sparirà e sarà come gli altri: un intermediario professionista e i rapporti tra intermediari saranno regolati molto diversamente da oggi.
Cinguettii , ma non tanto.
(date le ferree 140 battute ho raggruppato più twitter).
AssiNews @
Sono d’accordo.
-Ehi, sono d’accordo! Però un altro ennesimo albo prof.le no!
– Ma il Rui serve ancora?
-Gli agenti diventano broker, deprimente… E le provvigioni? Scompaiono? A breve sar(emo)anno tutti Subagenti delle Compagnie…
Agenti o Broker ? Nessuno dei due. Solo intermediari .
Francesco Valletta @
La vedo dura…
-Concordo sulla riforma per distinguere E professionisti da E venditori “a titolo accessorio”.
-Concordo, visto che basta cambiare ragione sociale xke le compagnie ne approfittino x tagliare…la questione non è come chiamarle ma chi le paga.. Compagnia+ cliente sarebbe ideale ma su mkt retail la vedo dura..
Gli agenti le chiamano “provvigioni”, i broker “commissioni”. Le prime sono pagate dalle Compagnie in presenza di un mandato di (loro) rappresentanza, le seconde sono pagate dalle Compagnie per aver (il broker) commissionato all’Impresa assicurativa una polizza. Che differenza (sostanziale) c’è….??
Stefano Brambati @
E’ in controtendenza…
-Mah, se consideriamo che in Italia si è tanto parlato di abolire gli Ordini professionali, la cosa è quantomeno in controtendenza.
-Su questo sono d’accordo anch’io, gli Ordini non verranno mai debellati… da qui a costituirne un ulteriore ce ne passa… Oltretutto con una categoria, come quella che rappresento, assai poco coesa, e di conseguenza politicamente poco influente….
-Però attenzione, A e B hanno rischi, responsabilità e costi di impresa che gli E non hanno. La RC professionale ad esempio
-A breve sar(emo)anno tutti Subagenti delle Compagnie…Non credo che il futuro delle Compagnie sia di continuare a puntare sugli Agenti… forse dipendenti si, quello ci può stare. Oltretutto con una categoria, come quella che rappresento, assai poco coesa, e di conseguenza politicamente poco influente.
L’Ordine però, raggruppando 250.000 operatori, non sarebbe poi così ininfluente…
Roberto Dal Pan @
Gli E e gli A…
-Gli “E” professionisti devono essere responsabili.
-Un iscritto “E” con uno o più uffici cosa fa di meno di un agente? Urge riforma come dice lei
Beatrice Clapton @ .
Una voce nel deserto …
-Non vedo molto entusiasmo se non il mio che non faccio parte da molto tempo ormai del settore. Senza rimpianti.
-Sono contenta per loro …finalmente, forse , diventeranno una categoria.
Termino con l’aforisma che mi ha mandato Enzo Ferrante:
“Un giorno troverò ciò che ho cercato per tutta la vita, spero solo, che quel giorno, non spengano la luce!”
Per tenere accesa la luce bisognerebbe costituire un comitato promotore.
Tra i lettori ci sono degli stilisti… disposti a lanciare il nuovo…. “prêt-à-porter”….?
Grazie a tutti per la preziosa collaborazione !
MENTRE STIAMO ANDANDO IN STAMPA
Abbiamo ricevuto dal presidente UNAPASS la seguente comunicazione:
“Relativamente all’idea di un Ordine unico degli Intermediari ti confermo che, personalmente e come Unapass, sin dalla conversione in legge del codice delle Assicurazioni, proponemmo, unici tra tutte le rappresentanze, il recepimento della relativa Direttiva Comunitaria con il Registro Unico degli Intermediari a unica Sezione. Da allora la convinzione si è solamente rafforzata come del resto è forte il rammarico per il tempo perduto”.
Massimo Congiu
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