Una cosa che ha sempre reso la vita difficile agli assicurati , e non solo a loro, è quella della lettura delle polizze. Per quanti sforzi abbiano fatto le Compagnie (oggi la polizza si legge meglio di trent’anni fa) il contratto assicurativo di qualunque tipo: dall’Rca, agli infortuni, alla malattia, all’Rc e incendio della casa ecc. resta sempre un rompicapo. Un esempio? Nelle polizze infortuni sono esclusi determinati sport . Ma cosa si intende per sport? La polizza non lo definisce e la descrizione del vocabolario non chiarisce sufficientemente, così nel caso di un sinistro, per la Compagnia, c’è lo spazio per cavillare e per non pagare il danno.
La Rca non fa eccezione anzi. Da quando le Compagnie hanno cominciato a piangere per gli scarsi guadagni di queste polizze (ma non è vero se è vero che la Rca rappresenta il grosso dei portafogli di Compagnie e agenti) hanno cominciato a infarcire i contratti di “benefit” (a pagamento) e quel che è più bello li hanno inseriti nel contratto occultandoli in vari modi: esclusioni parziali, franchigie, bonus con premi e malus non chiari, e soprattutto personalizzazioni spinte all’estremo , radiografie da rischio privacy. Sicché, il consumatore a caccia di sconti volendo comparare più polizze finisce per perdersi e non capire ciò che sta acquistando . Una volta scelta la polizza (penso a quelle acquistate in internet) lui crede di aver scelto la “migliore” salvo scoprire che così non è nel momento del sinistro.
Bene quindi ha fatto il Governo introducendo col decreto sviluppo il “contratto unico” o “polizza base”, così le Compagnie saranno obbligate a fornire un contratto con identiche caratteristiche per tutti, in modo che il cliente possa facilmente confrontare le coperture previste, le rivalse, le franchigie , le classi di merito ecc. riuscendo così , finalmente, a individuare il contratto più conveniente (forse). Non è ancora chiarissimo, infatti, come sarà impostata questa polizza base. Credo che sarà basata su una personalizzazione “media”, che non ci saranno franchigie e sorprese varie. Vedremo. Ciò che va chiarito è se la polizza base, come dovrebbe essere, rappresenti un impegno, un obbligo per la Compagnia ad offrire la polizza così come viene fuori dall’analisi. Inoltre che fine faranno i “tre preventivi” introdotti con l’art. 34 legge n. 27/2012 ?
Il consumatore inoltre potrebbe farsi un’idea anche comparando le polizze col Preventivatore dell’Isvap ancora esistente (http://www.ivass.it/ivass/imprese_jsp/HomePage.jsp).