Per il Decreto sul Federalismo Fiscale (d.lgs. n.68 del 6/5/2011), le Province a statuto ordinario hanno facoltà di modificare le tasse applicate all’RC Auto. Prima dell’entrata in vigore di questo decreto, la tassazione base era del 12,5% per tutti gli assicurati. Ora, ciascuna Provincia può aumentare o diminuire l’aliquota in misura non superiore a 3,5 punti percentuali. Ma nessuna provincia ha diminuito.
Refugium peccatorum
Ormai lo sanno tutti gli italiani, quando un governo è a corto di soldi scatta l’operazione tasse. Tassa sulla benzina, tassa sulle sigarette (che ormai sono arrivate a 10.000 delle vecchie lire a pacchetto. E non venitemi a dire che è… giusto… perché potrei scrivere un tomo a difesa delle sigarette in rapporto con gli alcolici e il gioco…) e adesso tasse sulla Rca. Come se questa polizza non costasse già abbastanza ! I soldi non vanno presi dalle tasche dei soliti noti, vanno presi da un’altra parte, ad esempio da quel 10% dei cittadini che detiene la metà del reddito nazionale (Banca d’Italia), e dagli evasori. Tutte cose, a parte certi blitz spettacolari, rimaste sostanzialmente inevase. E allora rieccoci. Grazie al federalismo fiscale del buon Tremonti eccoci di nuovo alle prese con un altro odioso balzello: la tassa sulle tasse. La Rca sconta già, oltre all’imposta di base governativa, le imposte per sostenere parte del servizio sanitario nazionale e il servizio (non sempre brillantissimo) del fondo vittime della strada (che interviene per pagare i danni provocati da un pirata della strada o da un automobilista non assicurato). Insomma un assicurato, prima di assicurare la propria auto (magari usata), prima di parlare di polizza, deve mettere 150 euro (su una polizza di 500 euro di premio netto) nelle mani del suo assicuratore affinché le giri allo Stato….
Il comunicato stampa
Il Responsabile regionale del Sindacato agenti Sna di Verona, Franco Curto, ci ha comunicato la presa di posizione della sua organizzazione, votata l’8 novembre, contro l’aumento del 3,5% dell’imposta sulle polizze Rc auto che fa lievitare i prezzi (ancora una volta) delle polizze auto.
Il documento degli agenti veneti mira, per le province che ancora non l’hanno applicato come Padova e Vicenza, ad impedire che venga varato e per quelle che l’hanno deliberato, di abolirlo.
Nella tabella a fianco riepiloghiamo i vari orpelli (come per la benzina…) che pesano sulle polizze. Tra i documenti correlati riportiamo le aliquote di aumento decise dalle varie provincie italiane.
Di seguito il testo integrale del comunicato stampa dello Sna del Veneto
LO SNA DEL VENETO DENUNCIA LE MAGGIORAZIONI D’IMPOSTA PROVINCIALI SULLA RC AUTO!
COMUNICATO STAMPA
La Sezione Provinciale di Verona del Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione e il Coordinamento Regionale dello stesso, unitamente alle Sezioni Provinciali di Belluno, Padova, Rovigo, Sinistra Piave, Treviso, Vicenza. Hanno organizzato giovedì 8 novembre a Bussolengo (VR) presso l’Hotel Tower un Convegno-Assemblea straordinaria per analizzare e dibattere la grave e contingente situazione economica della categoria anche alla luce dei provvedimenti legislativi che si sono succeduti a partire dal 2011 in materia assicurativa (federalismo fiscale province, decreti Salva/Cresci Italia).
Gli agenti del veneto ribadiscono la richiesta fatta a tutte le forze politiche della Regione Veneto e in particolare alle Amministrazioni Provinciali, di abolire le maggiorazioni d’imposta applicate sui contratti RC Auto dalla maggior parte delle Province venete (Belluno, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona) e di non introdurle per quelle che, ad oggi, abbiano deliberato di introdurla (Padova dal 1/1/2013).
Nel ricordare che nel Decreto sul federalismo fiscale delle province tale facoltà prevedeva la possibilità per le Province di applicare in aumento o in diminuzione un’aliquota fino ad un massimo di 3,5 punti percentuali, il Sindacato Nazionale Agenti denuncia che nessuna Provincia ha deliberato la diminuzione bensì l’AUMENTO in molti casi dell’aliquota massima (3,5%).
Tale ulteriore balzello, in uno scenario di forte crisi economica generale, va ad aggiungersi alle già gravose imposte e/o contributi applicati sui premi RC Auto che prevedono:
1 – imposta governativa base: 12,5%;
2 – maggiorazione/ (diminuzione) dell’aliquota provinciale fino al 3,5%;
3 – contributo SSN (servizio sanitario nazionale): 10,50%
4 – contributo FGVS (fondo di garanzia vittime della strada): 2,5%.
per un TOTALE di imposte che puo’ arrivare al 29 % sul premio imponibile RCA.
Per quanto riguarda i decreti Salva/Cresci Italia, pur apprezzando gli sforzi del Governo verso una maggiore liberalizzazione del mercato assicurativo in generale e dell’intermediazione professionale in particolare, il Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione denuncia l’atteggiamento di netta chiusura verso tale disegno dell’ANIA (Associazione Nazionale delle Imprese di Assicurazione) che prosegue nella strategia di netta chiusura, contraria ad ogni effettiva liberalizzazione del mercato, unica condizione indispensabile per un reale avvio di sviluppo e di reale concorrenza.
Il Coordinatore Regionale del Veneto
Franco Curto
FEDERALISMO FISCALE – IMPATTO SUI TITOLI AUTO AD AGOSTO 2011 – TABELLA