Una selezione di buone pratiche legate all’architettura solidale è stata raccolta da Habitissimo.it, impresa multinazionale che si occupa di mettere in contatto su web offerta e domanda per il settore dell’edilizia, le ristrutturazioni ed i servizi per la casa. Scuole mobili e case di speranza. Sono di Amadeo Benetta e Dan LaRossa della Building Trust, organizzazione senza fini di lucro che offre consulenze architettoniche, le “scuole mobili” destinate ai bambini delle comunità di profughi al confine tra Tailandia e Birmania, ideate in modo da poter essere costruite, smontate e rimesse in piedi con estrema rapidità, al fine di ridurre il problema della mancanza di diritti di utilizzo del suolo e limitare gli effetti delle calamità naturali. Questo è uno dei 10 esempi di architettura solidale in giro per il mondo fatta da Habitissimo nel cui sito si legge: Come affermò Charles Édouard Jeanneret, meglio conosciuto come ‘Le Corbusier’, “l’architettura è il punto di partenza che condurrà l’umanità verso un futuro migliore”. “Tale assunto si è trasformato nella forza motrice dei protagonisti di questo post, architetti profondamente coinvolti nelle opere sociali, spinti dal desiderio di offrire il proprio contributo alla comunità.” Subito dopo il problema della mancanza di cibo e di acqua, l’architettura è chiamata a rispondere alla necessità di soddisfare un altro bisogno primario, là dove i fondi e le risorse disponibili non sono sufficienti a garantire un luogo sicuro nel quale vivere”.