L’Arabia Saudita apre a partire da al turismo internazionale per la prima volta, svelando cinque siti Unesco, Patrimonio dell’Umanità, sulla costa saudita del Mar Rosso e l’Empty Quarter, il più grande deserto di sabbia ininterrotta al mondo. La storica apertura segna un importante passo in avanti nella realizzazione del piano Vision 2030, incentivando gli investimenti e creando un milione di posti di lavoro.
Con una svolta senza precedenti l’Arabia Saudita apre le sue porte ai turisti internazionali. I dettagli sui nuovi visti d’ingresso saranno svelati stasera durante un gala nella città di Ad-Diriyah, sito Unesco nei pressi di Riad. I turisti alla ricerca di siti inesplorati di interesse storico-artistico, di un’autentica esperienza culturale e di meravigliose bellezze naturali, saranno sorpresi dalla scoperta dei tesori dell’Arabia Saudita. Il Paese offre una grande varietà di paesaggi, incluse le montagne verdi di Asir, le acque cristalline del Mar Rosso, le pianure innevate di Tabuk e le dune sabbiose dell’Empty Quarter.
Il Regno celebra quindi in questo modo la Giornata mondiale del turismo che cade il 27 settembre di ogni anno con le celebrazioni guidate dall’Organizzazione mondiale del turismo a Nuova Delhi, in India. Con l’introduzione del visto turistico si apriranno le porte del Regno per un ingresso facilitato dei cittadini di 49 paesi. La tassa di visto sarà di 300 rial, mentre la tassa di assicurazione nazionale è di 140 rial per raggiungere il totale di 440 rial (107 euro) pagati da ogni turista, oltre al valore aggiunto e alle tasse di trattamento.
Alcune nuove destinazioni turistiche sono in fase di costruzione, tra queste: la futuristica città di Neom, la cittadella dell’intrattenimento di Qiddiya alle porte di Riad e alcune lussuose località sulla costa del Mar Rosso. I cinque siti aperti ai turisti sono: Madain Saleh in Al-Ula, la più grande testimonianza della civiltà Nabatea a sud di Petra in Giordania; At-Turaif District in Ad-Diriyah, la prima capitale dello Stato Saudita; Gedda Storica, la porta per La Mecca, dal grande valore architettonico, Arte Rupestre nella regione di Hail, con iscrizioni antiche di 10mila anni e l’Oasi di Al-Asha, con 2,5 milioni di palme da dattero, la più vasta oasi al mondo.
L’Arabia Saudita è composta da 13 regioni, ognuna con una specifica tradizione culturale. Un Paese teatro di una fiorente cultura contemporanea, testimoniata da: il Centro King Abdulaziz per la Cultura Mondiale di Dhahran; il Parco della scultura modernista lungo la Corniche di Gedda; la Casa Jameel delle Arti Tradizionali a Gedda; la Casa Nassif nella Gedda Storica; l’annuale Flowerman Festival nella regione di Asir; il Festival di Winter at Tantora ad Al-Ula; il Red Sea International Film Festival che sarà lanciato a Marzo 2020; la Cucina Contemporanea Saudita di Ali bin Yousef a Riad; l’arte di Zahrah Al-Ghamdi, i cui lavori sono esposti alla Biennale di Venezia.
L’apertura dell’Arabia Saudita al turismo internazionale rappresenta una pietra miliare per l’implementazione di Vision 2030, che punta a diversificare l’economia saudita e a ridurre la dipendenza dal petrolio. Secondo quanto si legge sulla stampa di Riad, l’Arabia Saudita si aspetta di aumentare il numero di turisti internazionali e locali fino a 100 milioni l’anno entro il 2030, attraendo investimenti esteri e nazionali e creando un milione di nuovi posti di lavoro. Entro il 2030, l’obiettivo per il turismo è contribuire fino al 10% del PIL saudita, rispetto all’attuale 3 per cento. Miliardi di dollari sono stati spesi per migliorare le infrastrutture, sviluppare il patrimonio artistico e culturale e i siti d’intrattenimento.
Si prevede che la capacità degli aeroporti sauditi aumenterà di 150 milioni di passeggeri l’anno e ulteriori 500 mila stanze d’albergo dovranno essere rese disponibili nei prossimi 10 anni. Tutti i dettagli sul significativo investimento del settore privato nel turismo saranno resi noti durante la serata di gala di questa sera. Il presidente della Commissione Saudita per il Turismo e il
Patrimonio Nazionale (SCTH), Ahmad Al-Khateeb, ha commentato: “aprire l’Arabia Saudita ai turisti internazionali è un momento storico per il nostro Paese. La generosa ospitalità è il cuore della cultura araba e daremo ai nostri ospiti un caloroso benvenuto. I visitatori saranno sopresi e affascinati dai tesori che possiamo condividere. Cinque siti UNESCO Patrimonio dell’Umanità, una vibrante cultura locale e meravigliose bellezze naturali. Ai turisti diciamo: siate tra i primi a scoprire ed esplorare i tesori d’Arabia.
Solo martedì scorso il re Salman bin Abdulaziz dell’Arabia Saudita ha inaugurato un nuovo terminal dell’aeroporto internazionale King Abdulaziz (KAIA) di Geddah.
Il Terminal 1 dell’Aeroporto Internazionale King Abdulaziz (Terminal 1 KAIA) ha una superficie totale di 810.000 metri quadrati e una capacità di 30 milioni di passeggeri all’anno. Il re Salman ha assistito a una presentazione visiva delle principali caratteristiche del nuovo aeroporto e dell’aviazione civile nel Regno. Hanno partecipato anche il ministro dei trasporti dell’Arabia Saudita e il presidente dell’Autorità generale dell’aviazione, Nabeel bin Mohamed al-Amoudi.
Al-Amoudi ha affermato che il settore dell’aviazione civile nel Regno, “ha recentemente ottenuto balzi qualitativi e sviluppi creativi”, osservando che questi sviluppi hanno contribuito al 4,6 per cento del PIL.
KAIA è l’aeroporto più trafficato del Regno, che rappresenta il 36 percento dei passeggeri totali del paese ed è uno dei più grandi della regione. È il principale aeroporto per i pellegrini in viaggio per i pellegrinaggi islamici di Hajj e Umra nelle città sante islamiche di La Mecca e Medina. L’Arabia Saudita si è concentrata sull’espansione del settore turistico come un passo importante nella diversificazione della sua economia. Secondo l’International Air Transport Association (IATA), il numero di aeroporti nazionali e internazionali nel Regno è raddoppiato a 28 aeroporti, ha affermato al-Amoudi. Ciò ha comportato un successivo aumento dei passeggeri, da 47 milioni nel 2010 a 74 milioni nel 2014. Nel 2018, questo numero è aumentato ulteriormente a 100 milioni.
Una serie di altri progetti sono attualmente in fase di sviluppo: il Progetto Mar Rosso è una meta turistica molto attesa che offrirà resort ultra-lussuosi e sostenibili su 50 isole al largo della costa del Mar Rosso. La sua posizione sul Mar Rosso lo rende accessibile all’80 per cento della popolazione mondiale in meno di otto ore. La costruzione è iniziata anche sul megaprogetto di Qiddiya, a un’ora di auto da Riad. Inteso a diventare la “Capitale dello spettacolo, dello sport e delle arti” dell’Arabia Saudita, i funzionari si aspettano che attiri 1,5 milioni di visitatori ogni anno quando si aprirà la prima fase nel 2022. La società statunitense di parchi a tema Six Flags ha recentemente annunciato che aprirà un parco a tema.