Via libera alla riforma della previdenza forense. I Ministeri del Lavoro e delle Finanze, acquisito anche il parere del Ministero della Giustizia, hanno approvato le modifiche al Regolamento delle Prestazioni e dei Contributi adottate dalla Cassa forense per raggiungere l’obiettivo di stabilità di lungo periodo come richiesto dalla legge “Salva Italia”. “Soddisfatti i requisiti di sostenibilità cinquantennale”, così si legge nella nota inviata all’Istituto previdenziale degli avvocati dal Ministero del Lavoro.

“Possiamo serenamente affermare di aver realizzato un sistema previdenziale virtuoso, adatto a una professione autonoma e indipendente – ha commentato Alberto Bagnoli, il presidente della Cassa forense – grazie alla riforma già adottata nel 2009, che ci ha permesso di assicurare un equilibrio trentennale, non siamo stati costretti a chiedere agli avvocati, già colpiti da una pesante crisi reddituale, ulteriori, gravosi sacrifici”.
 
“I punti cardine della nuova riforma – ha proseguito Bagnoli – sono infatti un limitato aumento della contribuzione soggettiva obbligatoria dal 14% al 15% entro il 2021, mentre il contributo integrativo rimane fermo al 4% del volume d’affari IVA. Siamo certi che in questo modo saremo in grado di garantire un sereno futuro previdenziale a tutti gli Avvocati iscritti e, in particolare, alle giovani generazioni”.
 
Ecco in sintesi le novità della riforma del sistema previdenziale forense, che si può definire retributivo misto sostenibile.
–       L’aliquota unica per il calcolo delle pensioni è stata fissata all’1,40% e agganciata alle tavole di sopravvivenza specifiche della categoria;
–       La base reddituale di riferimento è ora costituita dalla media di tutti i redditi professionali dichiarati durante l’intera vita lavorativa, fino al tetto pensionabile;
–       L’aliquota del contributo soggettivo si attesterà al 14% dal 1°/01/2013, al 14,5% dal 1°/01/2017 e al 15% dal 1°/01/2021, in coincidenza con l’entrata a regime dell’età pensionabile a 70 anni;
–       Il contributo integrativo resta confermato al 4% del volume di affari IVA;
–       La contribuzione modulare, prevista dall’1% al 10% del reddito professionale dichiarato, viene resa interamente facoltativa e finanzierà una quota di pensione calcolata con il sistema contributivo;
–       Nessun intervento è stato previsto sulle pensioni in essere, fermo restando il contributo di solidarietà del 7% a carico dei pensionati che proseguano nell’esercizio professionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *