Antonio Spreafico malato di SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, scrive un libro autobiografico che regala speranza. Antonio è un architetto lecchese colpito da questa brutta malattia che ha scritto questo libro “ Luce” con l’aiuto del fratello giornalista. Dentro il tunnel della sofferenza, insomma, può esserci il dono inatteso della speranza. Certo, ci vuole grande forza, grande spirito. «La fine della vita – scrive Antonio nella pagina conclusiva del suo libro – non smette di essere vita. E la vita è un miracolo, un dono misterioso. Per questa ragione dentro il mio cuore c’è una gratitudine infinita. Non ho paura di morire, sono in pace poiché nell’amore di chi mi circonda, come in quello di tutti coloro che ho incontrato lungo il cammino, ho visto l’amore di Dio». Proprio questo è il dono che ci viene fatto in queste pagine: credere nella vita nonostante tutto, credere negli altri e nella loro bontà. Antonio Spreafico ha avuto l’esistenza scombussolata da una malattia terrificante, ma non ha ceduto, ha continuato a voler vivere, ha soprattutto accettato questa nuova vita in cui tutto è maledettamente complicato. Non è facile comunicare quando l’unica cosa che riesci a muovere sono gli occhi , eppure Antonio non ha mollato. Vuole continuare a vivere ed a scoprire quell’amore e quell’affetto che tanti gli stanno donando e che soprattutto lui sa comunicare agli altri.
Fonte: La Provincia di Sondrio