“Il regolamento per l’elezione dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati è in dirittura d’arrivo. Il Governo del premier Renzi, che intende fare del rinnovamento, se non della rottamazione, la sua cifra, ascolti i suggerimenti del Parlamento.”
Questo il senso della lettera che il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Ester Perifano ha inviato al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando e al Ministro dei Rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi, in merito allo schema di regolamento per l’elezione dei Consigli degli ordini forensi, ovvero le Istituzioni che regolano la vita professionale degli avvocati.
“E’ necessario – continua Perifano – che il Governo tenga conto dei rilievi sollevati e dei pareri espressi dalle Commissioni Giustizia del Parlamento. In caso contrario sarà necessario ricorrere al TAR per chiedere la sospensione di un regolamento che mortifica il principio della tutela di genere e infligge un duro colpo al pluralismo che dovrebbe animare le rappresentanze istituzionali degli avvocati. Il regolamento in discussione, che si accinge a varare il Ministero della Giustizia prevede che ciascun elettore possa esprimere un numero di voti non superiore ai due terzi dei consiglieri da eleggere e richiamando l’art.51 della Costituzione dispone che almeno un terzo dei consiglieri eletti appartenga al genere meno rappresentato. Consente che la disciplina del voto di preferenza debba prevedere la possibilità di esprimere un numero maggiore di preferenze se destinate ai due generi. L’errore di fondo del regolamento ministeriale, che ne mette seriamente a rischio la legittimità , è ritenere che il limite indicato sia un limite minimo, mentre è del tutto evidente che si tratta di un limite massimo. Per essere conforme alla legge, il Regolamento dovrebbe invece , fermo il limite massimo di 2/3, stabilire sia quante preferenze potrà esprimere l’elettore che votasse per candidati dello stesso genere, e sia come dovranno essere ripartite le preferenze in caso di espressione di voto a favore dei due generi”.
“I pareri delle commissioni di Camera e Senato hanno stigmatizzato queste criticità, e per questo ci auguriamo che da parte del Governo vi sia ascolto. Il Ministro dei rapporti col Parlamento, e giovane avvocato, Maria Elena Boschi, si adoperi affinchè l’opinione dei rappresentanti parlamentari sia tenuta in giusta considerazione: se si vuole realmente una avvocatura slegata da vecchie consuetudini, occorre fornire gli strumenti perché si rinnovi dall’interno, nel segno di una pluralità e di un pluralismo effettivo ” – conclude Perifano.