“Il Governo Renzi, con una forte componente giovane e che del rinnovamento vorrebbe fare uno dei suoi tratti distintivi, delude le attese di migliaia di giovani avvocati, poichè rafforza establishment consolidati, che con il nuovo hanno davvero poco a che vedere. Il regolamento per le elezioni dei Consigli dell’Ordine, appena pubblicato in Gazzetta, delude le aspettative di chi contava su nuovi e rinnovati Consigli, al passo con i tempi e con la modernità”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Ester Perifano.
“Non possiamo che esprimere forte delusione e grande preoccupazione – continua Perifano – perché le norme consegnano ad una sostanziale sclerotizzazione, almeno per i prossimi 8 anni, la governance delle nostre Istituzioni di base, ovvero i Consigli dell’Ordine , in un momento in cui sarebbe necessario un forte rinnovamento per reggere la concorrenza delle altre professioni e le sfide sovranazionali che ci attendono.
Il regolamento elettorale lascia sostanzialmente intatte le regole di 80 anni fa, anzi , con l’introduzione del voto di lista, le peggiora addirittura, consentendo di votare in blocco con un ‘click’ tutti i candidati. Viene azzerata la tutela del voto limitato e stroncate le candidature singole, quelle che, rifiutando il meccanismo delle ‘cordate elettorali’ hanno consentito , sino ad oggi, la presenza all’interno dei Consigli dell’Ordine di voci libere ed autonome.
Tra le conseguenze del sistema così immaginato, la mortificazione delle specificità femminili, costrette, per essere elette, a chiedere “protezione” al candidato forte”.
“Inevitabilmente – aggiunge Perifano – questo regolamento è destinato a cambiare il tenore dei rapporti tra l’avvocatura di base e il Ministro della Giustizia Orlando, nei confronti del quale avevamo pure, nel momento della sua elezione, riposto la massima fiducia. E’ vero che negli ultimi mesi gli avvocati sono stati coinvolti , ma solo formalmente, nei percorsi riformatori messi in atto, però poi purtroppo alle parole non sono seguiti i fatti, e molte delle nostre segnalazioni, ad esempio per la mini riforma del processo civile, sono rimaste del tutto inascoltate.
Quanto al regolamento elettorale, abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere per segnalare le criticità riscontrate, con la speranza che il Ministro correggesse almeno le storture più evidenti. Ciò non è accaduto e il regolamento, con la introduzione del voto di lista, è stato addirittura peggiorato.
Del resto, siamo in buona compagnia, se è vero, come è vero, che anche i pareri del Parlamento, di fatto, sono stati ignorati. ”