“Non possiamo che esprimere soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento all’art. 4bis al Ddl Concorrenza che recepisce integralmente le osservazioni formulate in sede di audizione da ANF: i limiti per la presenza dei soci di capitale, che non devono detenere più di un terzo del capitale sociale, la necessità che la governance sia affidata ai soci professionisti e che vi sia massima trasparenza nell’individuazione del socio di investimento. Occorrerà affrontare per tempo le conseguenti problematiche sul piano fiscale e previdenziale affinché non si possa lasciare spazio ad abusi o zone d’ombra”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini.
“Con questo tipo di modello organizzativo – continua Pansini – si riflettono in Italia le peculiarità delle legislazioni di Francia, Germania, Inghilterra e Spagna e allo stesso tempo si salvaguardano indipendenza e professionalità della prestazione dell’avvocato. Occorre ora lo stesso coraggio, senza mediazioni o tentennamenti, per tutte quelle misure previste, con riferimento alla professione forense, dal Ddl Concorrenza in favore e a tutela del cittadino, comprese tutte le ipotesi di ampliamento agli avvocati di attività ancora irragionevolmente di competenza esclusiva di altre professioni e che in seno alla discussione delle commissioni sembrano essere ostaggio di retaggi e preconcetti antiquati”.
“L’auspicio è che nel proseguimento del suo iter parlamentare il Ddl Concorrenza non venga stravolto nei suoi aspetti più qualificanti, e che anzi si correggano alcune misure affinchè l’avvocatura sia messa pienamente in condizione a concorrere per un sistema di giustizia moderno ed efficiente” – conclude Pansini.