L’Associazione nazionale avvocati italiani ricorda che siamo a 19 ordinanze dei tribunali italiani di rimessione alla Corte Costituzionale e 11 sentenze e ordinanze dei TAR di tutt’Italia che hanno annullato o sospeso illegittimi provvedimenti di soppressione di uffici giudiziari.
Una ecatombe giudiziaria che fa ben sperare nella pronuncia della Corte Costituzione, la cui udienza è fissata per i giorni 2 e 3 luglio.
“Confidiamo che la Consulta voglia esaminare tutti (e non solo alcuni) dei provvedimenti di rimessione – ha dichiarato il presidente Anai Maurizio De Tilla – ma intanto il Ministero della Giustizia – noncurante delle illegittimità continua a fare affermazioni che ignorano gli accertamenti giudiziari e propongono immediati trasferimenti ed allocazioni di uffici senza alcuna razionalità.
Si parla addirittura di smantellamento del Tribunale di Napoli e di creazione a settembre di un nuovo Tribunale ad Aversa presso la Reggia Aragonese che attualmente ospita la scuola di formazione della polizia penitenziaria”.
“A parte la illegittimità della istituzione del Tribunale di Napoli Nord – ha continuato De Tilla – si tratta di una sede assolutamente inidonea ed improponibile che peggiora enormemente la situazione giudiziaria del territorio. Il che non è concepibile in un rapporto corretto tra cittadini e Amministrazione della giustizia”.
La collocazione del nuovo tribunale – ha continuato il presidente Anai – verrebbero “ spezzettate” le competenze nelle indagini sul clan dei Casalesi tra il tribunale di S. M. Capua Vetere e il fantomatico Tribunale di Napoli Nord.
E poi perché si insiste in perentorie affermazioni senza cautela quando il TAR Campania ha sospeso qualsiasi provvedimento di soppressione e di trasferimento in attesa della decisione della Corte Costituzionale?”
De Tilla inoltre ricorda che proprio in questi giorni la Corte di Cassazione ha rinviato all’esame della Corte Costituzionale una legge che ha introdotto in sede di conversione un argomento “intruso” non previsto nel decreto legge. “Si tratta – ha detto – della stessa questione che verrà esaminata riguardo alla revisione selvaggia della geografia giudiziaria. Con l’aggiunta della presenza nella revisione di una normativa di legge delega, priva di qualsiasi urgenza.
Non si comprende, infine, perché vi sia una opposizione ministeriale (con il consenso del C.S.M.) alla proroga di un anno che consentirebbe migliori riflessioni sulla materia e una più agevole razionalizzazione di un’opera illegittima di demolizione assoluta di mille uffici giudiziari.
Cittadini, sindaci, avvocati, istituzioni sono in rivolta. – ha concluso De Tilla – Sulla giustizia possiamo dire che assistiamo ad una politica insensata di un Governo del “Fare male”.