“I magistrati inseriti nell’organizzazione del Ministero della Giustizia siano più responsabili quando trasformano in atti concreti provvedimenti come quelli che hanno portato a una vera e propria decapitazione della geografia giudiziaria e alla rivisitazione della pianta organica dei giudici.

Dietro l’angolo c’è sempre la possibilità di un altro fallimento come avvenuto in passato con la mediaconciliazione obbligatoria”. Così il presidente dell’Associazione nazionale avvocati italiani, Maurizio De Tilla si rivolge al ministero di via Arenula affinché cambi atteggiamento sulla revisione della geografia giudiziaria.

 

“Impariamo dal passato – ha sottolineato il presidente De Tilla – ricordate le roboanti dichiarazioni del Ministero facendo vanto di intangibili successi per implementare la “coercizione conciliativa” basata su una legislazione priva di legittimità e, quindi, incostituzionale. Sapete come è andata a finire, quel sistema è stato bocciato dalla Consulta e, nei fatti, anche dagli italiani.

Ora, in tema di revisione della geografia giudiziaria si ripete la stessa situazione. Si susseguono le ordinanze di rimessione alla Corte costituzionale da parte di giudici (Tribunali di Pinerolo, Alba, Montepulciano, etc.) che ritengono fondata la questione di incostituzionalità della legislazione in materia. E crescerà certamente il numero delle altre ordinanze anche in relazione alla soppressione dei giudici di pace”.

“Ma il Ministero della Giustizia cosa fa? – ha continuato il presidente Anai – Invece che rallentare o sospendere l’attuazione di una legge illegittima, ne accelera l’attuazione predisponendo nuovi organici, trasferendo personale e annunciando continuamente in pubblico che la soppressione di 1000 uffici giudiziari sarà un rimedio efficace per la risoluzione delle disfunzioni della giustizia.

È questo un atteggiamento pieno di protervia che sta a dimostrare quanto persone capaci e umili nel loro lavoro, quando hanno incarichi e funzioni ministeriali, perdono il senso dell’equilibrio, facendo credere che si fa qualcosa per risolvere i problemi, quando invece non si fa nulla di efficiente e razionale.

L’ANAI assumerà, insieme ai Sindaci, forti iniziative giudiziarie per fare chiarezza. Ne sono testimonianza ulteriore le sentenze del T.A.R. Basilicata che hanno annullato la soppressione della Sezione di Pisticci per mancanza di locali e di strutture della sede accorpante (Tribunale di Matera). La situazione è analoga e va moltiplicata per quasi tutte le sedi accorpanti”.

Il ministero della Giustizia – ha concluso De Tilla – deve smettere di far credere ai cittadini che si sono trovate soluzioni alle carenze giudiziarie, senza che ciò sia vero e reale”.

Di Golem

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