L’Associazione nazionale avvocati italiani ritiene iniqua la misura contenuta nel disegno di legge “Stabilità 2015” che aumenta la tassazione sulla previdenza dei professionisti al 26% contro l’attuale 20%.
“Così vengono messi in pericolo gli equilibri finanziari” ha dichiarato il presidente Anai Maurizio De Tilla.
“Con l’aumento delle imposte- ha continuato De Tilla – le pensioni diminuiranno e verrà pregiudicato il programma avanzato di Welfare. Tutto ciò in controtendenza con l’Europa perché il nostro è l’unico Paese europeo che fa pagare le tasse sulla previdenza obbligatoria”.
“È questa una vicenda allucinante che inasprisce i rapporti tra professionisti e Governo e vìola il dettato costituzionale e la indipendenza della previdenza privata.
Invece che esonerare la previdenza dei professionisti il Fisco ne aggredisce i patrimoni spillando sempre più soldi dal risparmio previdenziale privata. Le Casse faranno bene a non investire più in titoli di Stato ed a togliere qualsiasi investimento (già rischioso) dalle opere e infrastrutture pubbliche”.
“Anche la previdenza complementare è aggredita con l’incremento delle aliquote fiscali. Uno Stato che spreme la previdenza non ha futuro – ha concluso De Tilla – ed è produttore di gravi iniquità ed ingiustizie”.