L’Associazione nazionale avvocati italiani denuncia che il ministero della Giustizia sta diffondendo una nota a tutti i Presidenti di Corti di Appello e ai Procuratori Generali con la quale si individuano le “linee guida” per procedere “nel più breve tempo possibile” alla totale dismissione delle strutture dove sono attualmente gli uffici soppressi.
Secondo Anai la nota è allucinante, oltre che illegittima.
“Di fronte a ben otto ordinanze di rimessione alla Corte Costituzionale delle questioni di legittimità dell’intera normativa sulla revisione della geografia giudiziaria ed alle numerose ordinanze e sentenze dei giudici amministrativi di annullamento di provvedimenti illegittimi di soppressione delle sezioni distaccate – sottolinea il presidente Anai Maurizio De Tilla – il Ministero della Giustizia avrebbe dovuto sospendere ogni provvedimento demolitorio di sedi e personale e rivedere i criteri di revisione. Invece, con un’arroganza ed una protervia senza precedenti, lo stesso Ministero si è affrettato a diffondere una nota con la quale si individuano linee guida al fine di procedere nel più breve tempo possibile alla totale dismissione delle strutture ove sono attualmente allocati tutti gli uffici soppressi ed alla conseguente concentrazione degli stessi presso gli uffici accorpanti”.
“Si vuole determinare il caos – ha continuato il presidente Anai – laddove è emerso con chiarezza che l’intento di eliminare 1.000 uffici giudiziari su 1.400 approderà alla definitiva cancellazione dei diritti dei cittadini, annullando – con senso di scarsa democrazia – la giustizia di prossimità che costituisce una salutare risorsa del nostro paese.
“Anche questa nota scriteriata – ha sottolineato – sarà impugnata dall’avvocatura, insieme ai sindaci ed ai cittadini. Nel frattempo – ha concluso de Tilla – chiediamo che il Parlamento e il nuovo Governo intervengano subito per bloccare ogni iniziativa assunta in un periodo che impone innanzitutto cautela e che dovrebbe portare a una approfondita riflessione, invece che dare corso ad improvvise iniziative che non contribuiranno certamente alla riorganizzazione della geografia giudiziaria”.