L’obiettivo di una famiglia media che cerca un cane dovrebbe essere trovare un buon cane, ovvero un cane sano, buono e piacevole.
Se si propende per un cane meticcio, si può provare a cercarlo in un canile sanitario. È una cosa buona e giusta. Per sceglierlo, fatevi aiutare da un educatore (dell’Educatore parleremo al nostro prossimo appuntamento): dovete cercare un cane non timido, ma socievole: deve venirvi incontro senza paura, non rifiutare le vostre attenzioni, non allontanarsi da voi. Il cane deve avere una tempra media, ovvero non deve portare la coda infilata tra le zampe, ma neanche svettante come una bandiera, non deve mostrasi terrorizzato e tremante, ma neanche troppo baldanzoso e mordicchiarvi, non deve essere schivo, ma neanche lottare se lo carezzate; meglio se il cane non è troppo attivo, non salta ovunque, non si muove in continuazione.
Questo è soltanto un primo suggerimento che, lo ribadisco, non può sostituire l’opera di un esperto che vi sappia aiutare. Potreste propendere per la scelta di un adulto, il cui carattere e la cui morfologia sono già fissati e non presentano gli interrogativi che pone lo sviluppo di un cucciolo di provenienza ignota. Ora, sfatiamo una leggenda: il cane adulto si affeziona come il cucciolo? La mia risposta è: ASSOLUTAMENTE Sì!
Un adulto preso nel canile si affeziona come e più di un cucciolo, perché un adulto preso in un canile è un CANE CHE SA. Sa che vuol dire privazione e apprezzerà ogni attenzione, ogni carezza, ripagandovi con tutto l’amore del mondo. Ho adottato da un orrendo canile- lager della provincia di Lecce una femmina anziana di taglia grande, si chiama Iris: qualunque piccolo gesto io possa compiere per lei, è accolto con incredula gratitudine, i suoi occhi buoni mi parlano d’amore, quanto quelli dei miei amati Labrador che sono nati nelle mie mani.
Se invece scegliete un cane di razza, lo fate perché cercate e vi attendete un certo carattere, un certo aspetto, qualità precise, particolari, proprie della razza che amate. Per ottenere questo risultato, si deve saper allevare, perché i cani di razza sono il frutto di accoppiamenti in consanguineità e chi se ne occupa deve possedere le giuste cognizioni perché il prodotto del suo lavoro non sia una tara ereditaria semovente, ma piuttosto sia il migliore risultato possibile.
Diffidate delle cucciolate di razza prodotte alla buona, tra la cagna di casa e il maschietto del vicino. Non si affida al caso la nascita dei cani di razza. L’allevatore come dico io deve lavorare su linee di sangue sane e a lui note. Per questo motivo il PEDIGREE (l’albero genealogico) è un documento fondamentale, perché racconta molto sulla provenienza (di qualità, o di scarsa o nulla qualità) del nostro cane. Il cane di razza è l’effetto di studio, di ricerca, di una conoscenza vera della Razza e della Specie. Per allevare, inoltre, occorre la giusta formazione: una base di etologia, sapere di gravidanza, parto, allattamento, crescita, per favorire il più possibile il goal finale, quello di consegnarvi il cucciolo che sognate. Un Allevatore degno di questa definizione è UN ARTIGIANO DELLA VITA. Chissà perché nel nostro Paese tutti si sentono in grado di poterlo fare!
In Italia, chiunque può allevare cani. È incredibile, ma per allevare cuccioli occorrerebbero soltanto i seguenti ingredienti: 1) una cagna; 2) un cane che sia capace di ingravidarla; 3) un umano qualsiasi; 4) l’accesso a internet.
Se vi fate un giro sui siti di compravendita di OGGETTI vari, troverete annunci da brivido: vendo cucciolo di Labrador in cambio di hi phone, anche penultima versione (!); vendo cuccioli di razza, ma senza “PEDIGRILL” (peccato, se pensavate di farci una grigliata, dovrete rinunciare!); Vendo “ROCK SCIAIR”PURISSIMO (Cane Rocchettaro privo di influenze soul?); vendo mastino, mangia di tutto, adora i bambini (…) e piacevolezze del genere. Non so come si faccia a fidarsi di questi cagnari informatizzati, eppure c’è chi compra, ritenendo di fare un affare, “Perché tanto non cerco il campione!”. Il punto qui non è trovare il campione, chi è sicuro di avere un campione, difficilmente se ne separa per venderlo al primo richiedente. Il mio consiglio è non comprare da chi s’improvvisa. Ne volete un altro? Non comprate da chi ha sempre cuccioli disponibili (e dunque dai negozi): se hanno cuccioli sempre disponibili è perché li acquistano dall’esterno! Sono solo commercianti, per loro i cani sono solo merce, animali da reddito!
Un negozio non è il luogo deputato all’allevamento dei cuccioli. Un negozio può fornirvi il nome di un allevatore che lavora bene, ma non dovrebbe vendere direttamente i cuccioli. Anche quando non provengono dall’Est, sono sempre cani presi, e passati di mano in mano. I cuccioli di due mesi non devono viaggiare insieme ad altri cuccioli, non devono essere sballottati e non devono stare in vetrina. Nessun allevatore serio tratterebbe così male i suoi cuccioli! L’allevatore serio consegnerà la sua creatura direttamente nelle vostre mani, con mille raccomandazioni SCRITTE! Vi sembra esagerato? Il cucciolo è un neonato. È fragile. È esposto a contrarre malattie contagiose. Il cucciolo è vita e va rispettato e protetto.
Qual è il segnale che siete di fronte a un allevatore serio e non a un cagnaro improvvisato? CHIEDETE AI SUOI CANI SE SONO FELICI! Se l’allevatore ha cani ben tenuti, se possiede ancora i suoi cani anziani e i cani sono nutriti, puliti, sembrano felici, quello è un buon inizio. Un allevatore come dico io:
- Vi nega il cucciolo prima che abbia compiuto i sessanta giorni d’età;
- Non vende cani privi di pedigree (che è anche una pratica illegale);
- Non vende ai negozi;
- Non tratta più di due razze, preferibilmente affini;
- Non vende cuccioli se non provenienti dalle sue fattrici;
- Ha microchippato i cuccioli, iscrivendo la cucciolata all’anagrafe canina del territorio;
- Ha fatto vaccinare il cucciolo non prima dei cinquantacinque giorni d’età da un veterinario e vi mostra il libretto sanitario dove risulta il microchip del cucciolo, il vaccino effettuato e la firma e il timbro del veterinario;
- Ha svolto tre, meglio, quattro trattamenti sui cuccioli contro i parassiti interni e ve lo mette per iscritto;
- Vi mostra tutti i certificati che riguardano i controlli ufficiali svolti su entrambi i genitori relativi alle patologie geneticamente trasmissibili, proprie della razza (ogni razza ha i suoi punti deboli, informatevi debitamente al riguardo!);
- Vi mostra la mamma che presenta le mammelle gonfie per la lattazione;
- Non fa riprodurre le sue cagne prima dei due anni e dopo gli otto anni d’età;
- Non fa riprodurre le sue cagne più di una volta l’anno;
- Produce poche cucciolate durante l’anno e le segue con attenzione;
- Tiene la cucciolata non certo in un pollaio, o peggio in un porcile, non in strutture fatiscenti, volanti, precarie, ma in apposito recinto, pulito, sicuro, asciutto, preferibilmente IN CASA;
- Ha avuto cura di far socializzare i cuccioli relativamente all’età, facendoli stare insieme, in presenza della mamma, arricchendo l’ambiente con suoni (TV e radio), giochi, strutture che stimolano l’apprendimento;
- Vi parla di socializzazione del cucciolo;
- Vi pone molte domande, per essere sicuro che siate in grado di tenere bene il suo cucciolo;
Risponde in modo competente ed esaustivo ai vostri quesiti, senza alcuna fretta e con piacere, continua a mostrarsi disponibile a qualsiasi approfondimento e resta a vostra disposizione nel tutoraggio post vendita, per sempre, ogni volta che ne abbiate bisogno.
Il cucciolo che vi proporrà si presenta col pelo lucido, pulito, le orecchie internamente rosa, nessuna lacrimazione degli occhietti, cammina bene, è allegro, scodinzolino e ben nutrito.
L’Allevatore vi avrà ascoltato con attenzione: avrà considerato il vostro grado di esperienza, la composizione della vostra famiglia, la sistemazione logistica che intendete offrirgli, la presenza eventuale di altri animali, le vostre aspettative e saprà scegliere il cucciolo più adatto a voi, lo farà guardando ai vostri interessi e a quelli del cucciolo, perché sa che se voi siete soddisfatti, il suo cucciolo sarà felice.