Servizio sanitario a rischio. Monti apre il caso Sanità: così non regge, servono soldi ed idee. In futuro non è garantita la sostenibilità. È subito bufera sull’allarme del Premier, insorgono le Regioni e i Sindacati.

Palazzo Chigi chiarisce: non mettiamo in dubbio «le garanzie del servizio sanitario nazionale. Per il futuro è però necessario –sottolinea il Governo- individuare e rendere operativi modelli innovativi di finanziamento e organizzazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie». 
Sarà necessario individuare e rendere operativi sistemi alternativi. Serve riorganizzazione, ragionare su finanziamenti integrativi che affianchino il servizio pubblico.

Dalla Campania nasce e si sviluppa rapidamente il servizio sanitario personalizzato, ideato dalla cooperativa sociale Fisiomedical Consulting che ha studiato il modo, laddove la sanità pubblica arresta la sua assistenza, di non interrompere le cure, ma di garantirne la continuità, con un minimo di spesa. Questo attraverso uno strumento innovativo, una sorta di carta d’identità medicale: la card della salute. La Card consente al cittadino di interfacciarsi con questo nuovo servizio sanitario interrelato. È l’idea di un vero e proprio network che mette in rete domanda ed offerta, che collega strutture e personale specializzato. L’utente-paziente può muoversi all’interno di questo nuovo universo medicale attraverso la sua chiave personalizzata, il suo passe-partout.

In una società che cambia, vanno trovate sollecitamente, e quanto più possibile solidalmente, soluzioni per non far sentire i cittadini sempre più soli ed abbandonati a se stessi.

Di Golem

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