Otranto
Di certo, Otranto non è tra i borghi sconosciuti. La cittadina – appena 6 mila abitanti, anche meno – si perde in un dedalo di incantamenti. Una località piena di storia e di storie, che ha vissuto e che mostra sull’epidermide del suo tessuto urbano. Otranto è fatta da viuzze e vicoli stretti che si intrecciano nel centro storico, barricato all’interno delle mura antiche. E lungo le sue strade in salita che sembrano essere messe lì da Madre Natura affinché la gente possa godere del panorama incantevole della sua costa si ergono monumenti e frammenti di racconto. Il grande castello medievale è la manifestazione più vivida della storia del posto, la Chiesa di Santa Maria dei Martiri quella più drammatica, monumento alla memoria di quel 1480, anno in cui l’esercito turco guidato da Gedik Ahmet Pascià sterminò i cittadini idruntini che rifiutarono la conversione all’Islam. Poi c’è il mosaico pavimentale, il più grande d’Europa, custodito all’interno della cattedrale e inno alla diversità, in cui simbolismo cristiano, pagano, arabo si mescolano in un dedalo di icone indecifrabile e straordinariamente affascinante.
Specchia
Meno di 5 mila abitanti per una borgata che si perde nel profondo Sud. Specchia è, al pari di Otranto, inserita nella lista dei borghi più belli d’Italia stilata dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia). Una realtà fuori dal tempo, quel tempo che sembra essersi fermato e scorrere con tempi e modalità tutti suoi. Nel 2013, Specchia è stata eletta “Gioiello d’Italia”; merito di una dimensione tutta sui generis, fatta di pietra antica e incontaminazione. Una perla distante dalla logica dominante, da vivere e da percepire secondo la sua logica.
Presicce
Anche Presicce fa parte dell’elenco dell’ANCI e il suo borgo risplende di luce propria. La vera peculiarità del luogo è data dai numerosi frantoi ipogei che popolano il territorio, che la caratterizzano e raccontano la sua storia di vita di campagna e abbandono, propria di gran parte delle realtà locali. Presicce di abitanti ne conta poco più di 5 mila, anche essa si erge nella parte più a sud del Tacco, su una lieve collina che, tra Gallipoli e Otranto, dà vita alle cosiddette Serre Salentine, dove la cultura della campagna vive e regna in una realtà impagabilmente fuori dal comune.