Ma chiude le porte dell’Eliseo ai fotografi
Il presidente francese Emmanuel Macron ha ricevuto, lunedì 23 gennaio 2023 all’Eliseo, il capo dell’esercito algerino, Saïd Chengriha. Ma nessuna immagine per immortalare l’incontro tra i due uomini è stata pubblicata.
Doveva essere un quarto d’ora di gloria per il capo di stato maggiore algerino Said Chengriha, ma l’evento è stato, com’era prevedibile, contornato da grande discrezione e nessuna immagine o fotografia è stata scattata per documentarlo.
Lunedì 23 gennaio 2023 l’agenzia di stampa ufficiale algerina, avvalendosi di un comunicato del ministero della Difesa, ha comunicato che il capo della giunta, in viaggio verso la Francia, è stato ricevuto dal presidente francese Emmanuel Macron, al quale ha consegnato un messaggio del Presidente della Repubblica, Abdelmadjid Tebboune.
Altri sostengono che il capo di Stato francese si sia guardato bene dal presentarsi a capo di una giunta militare dal passato pesante. Il cui nome è associato, tra l’altro, agli abusi commessi durante il decennio nero. Come promemoria, l’allora colonnello Saïd Chengriha è stato, in particolare, accusato di aver giustiziato un civile disarmato sparandogli una pallottola in testa.
Chiker sottolinea tuttavia che, annunciando l’incontro, Macron ha voluto avallare e sottolineare l’importanza di questa visita e ciò che ne sarebbe derivato in termini di accordi e decisioni.
A questo proposito, cita futuri contratti di armi in grado di compensare l’inefficienza degli equipaggiamenti russi, che costituiscono il grosso dello stock di armi dell’esercito algerino.
“Sarebbe anche l’inizio di un’alleanza militare che vuole essere una risposta a quella del Marocco con Stati Uniti e Israele”.
Questa visita è percepita come un servizio reso dalla Francia alla persona del generale, denunciato e accusato dall’opposizione algerina all’estero di aver commesso crimini e abusi relativi ai diritti umani, all’uomo e al traffico di droga e armi. Come rivelato da Guermit Bounouira.
Per evitare di suscitare ulteriormente le ire dell’Occidente, l’esercito algerino si mostra sempre meno restia a diversificare i propri fornitori di armi. Tanto più che l’alleato russo ha attualmente difficoltà a provvedere alle sue necessità e a consentire all’Occidente di beneficiare di contratti di armi con l’esercito algerino. Un’inversione di tendenza che potrebbe essere attribuita agli sviluppi sulla scena internazionale e alle pressioni occidentali, sempre più vincolanti per Algeri.
La Francia, pienamente consapevole della capacità di nuocere dell’Algeria nel nord del Mali e nei paesi limitrofi. Attraverso la sua acquiescenza all’insediamento russo nella regione, le sue presunte dubbie relazioni con i regimi golpisti in Mali e in Burkina Faso, nonché le sue relazioni sospette con il gruppi armati della regione. Sarebbero persino tentati di riportare dalla propria parte l’Algeria invece di una contrapposizione di interessi tra le due parti nella regione sahelo-sahariana.
Questa visita dimostra perfettamente la duplicità di Algeri (e della Francia). Nonostante i segnali di riavvicinamento con l’Occidente (Parigi e Washington), resta l’alleato infallibile della Russia. L’alleanza con Mosca è addirittura una costante delle ali influenti dell’establishment algerino. Questo dà al viaggio di Chengriha in Francia un aspetto dell’inganno algerino nei confronti dell’Occidente.
Un inganno da inscrivere anche sulla scia della crescente sensibilità dell’establishment algerino nei confronti dei rapporti con gli Stati Uniti. L’Algeria dovrebbe quindi svolgere il ruolo di emissario della Francia nel Sahel. Nel tentativo di frenare il crescente sentimento antifrancese nella regione sahelo-sahariana, mentre è coinvolta nell’opera di destabilizzazione di questa regione.
La vendita di armi all’Algeria si sta rivelando un atto ad alto rischio. A causa dei dubbi che aleggiano sulla destinazione finale di queste armi, di cui beneficeranno sicuramente i gruppi armati della regione, come le milizie separatiste del Fronte Polisario.
Per molti osservatori, la Francia conta, tra l’altro, sul recente aumento del budget della difesa algerino. Si parla di 18 miliardi di dollari, per stipulare contratti di armi con l’esercito algerino.