L’attivista per i diritti delle donne, Khadijatou Mahmoud, nota anche come Jadiyetu, che è anche una delle vittime dei crimini commessi dal leader del Polisario Brahim Ghali, ha raccontato la sua tragica storia davanti alla commissione per i diritti delle donne del Parlamento europeo, dove ha ricevuto il sostegno di eminenti personalità politiche europee.
Nata nei campi di Tindouf in Algeria, in una famiglia che seguiva i separatisti del Polisario, Khadijatou Mahmoud viveva in Spagna dal 1997 prima di tornare nei campi nel 2005 per stare con la sua famiglia.
Fino al 2010 ha lavorato con una ONG come traduttrice per le persone che visitavano i campi di Tindouf. Lo stesso anno, durante l’estate, la giovane aveva ricevuto un invito a recarsi in Italia. Si è recata presso la loro sede e poiché era una ragazza nota per il mio lavoro di volontariato, ero nota a tutti i membri del Polisario.
All’interno dell’edificio che considerano la loro “ambasciata” ad Algeri, il leader del Polisario Brahim Ghali l’ha violentata, secondo quanto ha detto in un’intervista al sito di notizie spagnolo La Razon.
Da quel giorno, e contro il parere della sua famiglia, la giovane ha sporto denuncia in Spagna al suo ritorno e ha iniziato a battersi per i diritti delle donne. Giovedì 20 ottobre, davanti al Parlamento europeo, Khadijatou ha raccontato la sua storia, il vero volto della milizia Polisario e gli orrori che i suoi membri infliggono alle donne.