Dopo che il Sahrawi Movement for Peace (MSP) ha denunciato attacchi contro i parenti del suo primo segretario, Hach Ahmed Bericalla
Il Sahrawi Movement for Peace (MSP), ha denunciato l’aggressione subita dalla famiglia del suo segretario, Haj Ahmed Barikallah, da parte di elementi del Polisario nei cosiddetti campi di Dakhla.
Ciò è avvenuto tramite un comunicato stampa diffuso il 3 aprile 2023.
La nota dell’MSP ha fatto seguito alle lettere inviate dal movimento agli eurodeputati e ai funzionari dell’Unione europea per denunciare questa aggressione.
Nello stesso comunicato, il MSP ha anche evidenziato il clima di insicurezza e intimidazione che regna nei campi di Tindouf, nel sud dell’Algeria. Ha avvertito di una possibile ondata di repressione e detenzioni, nelle ore a venire, contro coloro i quali si trovano nel campo di Dakhla.
Per questo, Haj Ahmed fa appello alle istituzioni europee, invitandole a condurre un’indagine e prendere atto dell’accaduto.
Il Sahrawi Movement for Peace ha lanciato l’allarme per il fatto che il Fronte Polisario potrebbe scatenare un’ondata di repressione nelle prossime ore nel campo di Dakhla. Tutto questo dopo che l’organizzazione ha denunciato gli attacchi contro i parenti del suo primo segretario, Hach Ahmed Bericalla, nello stesso campo.
Il primo segretario del Movimento ha denunciato l’aggressione subita la scorsa settimana dai suoi familiari per mano di gruppi armati del Fronte Polisario nel campo profughi saharawi di Dakhla, 160 chilometri a est della cittadina algerina di Tindouf.
In diverse lettere indirizzate a membri del Parlamento europeo e al Servizio Esteri dell’Unione Europea, nonché a vari partiti politici spagnoli e organizzazioni internazionali, Hach Ahmed Bericalla ha condannato ancora una volta gli atti di ostilità nei confronti dei suoi familiari. Ha parlato del clima di intimidazione che si respira nel campo di Dakhla. Il campo è stato teatro dei disordini causati dall’eccessivo uso della forza contro i suoi parenti giovedì scorso e nei quali sono rimasti feriti sua nipote, Hassina Salem Ahmed, e suo zio Buh Habub.
Il primo segretario del MSP ha chiesto l’intervento delle istituzioni europee per indagare sui fatti. Ha criticato l’intolleranza e l’incitamento all’odio che il Fronte Polisario compie tra i profughi.
Per Hach Ahmed, il Fronte Polisario, per la sua natura totalitaria, continua, ormai, ad esercitare l’autorità come partito unico nei campi profughi. Questo indipendentemente dal ruolo delle organizzazioni internazionali e dalle leggi dello Stato ospitante, l’Algeria.
Da venerdì un forte dispositivo delle milizie del Fronte Polisario ha preso posizione nel campo di Dakhla. Non è escluso che nelle prossime ore si scateni un’ondata di arresti e repressione contro i profughi.