È in atto un processo di responsabilizzazione: Si all’assicurazione professionale obbligatoria, ma si renda effettiva la responsabilità civile dei magistrati.
La previsione dell’assicurazione obbligatoria inserita nella legge di riforma forense garantisce ad un tempo l’indipendenza del professionista nello svolgimento del proprio incarico e la tutela dell’Assistito in caso di errore del legale. A tal fine l’AIGA auspica l’adozione di una assicurazione collettiva di base che garantisca polizze uniformi e alla portata di tutti.
In questo contesto di maggiore responsabilizzazione verso il cittadino, si deve approfondire e portare avanti anche il tema della responsabilità civile dei magistrati. Non è solo l’Europa a chiedere al nostro Paese di adeguarsi sul punto. In Italia l’art. 2 della legge 13 aprile 1988, n. 117 prevede che chi ha subìto un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario, posto in essere dal magistrato con dolo o colpa grave nell’esercizio delle sue funzioni ovvero in caso di diniego di giustizia possa agire contro lo Stato (l’unico che ne risponde) per ottenere il risarcimento del danno.
A tale previsione si è aggiunta la legge Pinto n. 89/01, posta a tutela della violazione del principio della ragionevole durata del processo. Oggi, tuttavia, dopo anni di vigenza di queste norme, non si assiste ad una riduzione dei tempi della giustizia, né ad un miglioramento della qualità della stessa. È tempo di operare gli interventi necessari per dare maggiore efficacia a queste norme e un segnale di vero cambiamento.