Anche l’Italia ha la sua Fatima. Una Fatima non riconosciuta, addirittura poco nota, che però durante gli anni della Guerra Mondiale attirò centinaia di migliaia di persone.
È questa la tesi del libro “Non mi hanno voluta”, scritto dal professore bergamasco Alberto Lombardoni, che racconta la storia, oggi praticamente sconosciuta, di Adelaide Roncalli, una bimba che il 13 maggio del 1944 fu protagonista di un avvenimento soprannaturale: l’apparizione della Sacra Famiglia.
Mentre il mondo intero, o quasi, era costretto a fare i conti con una guerra di proporzioni immani e dalle conseguenze atroci, nel 1944 la piccola Adelaide ebbe a che fare con due cicli di apparizioni, per una durata complessiva di tredici giorni (il primo ciclo dal 13 al 21 maggio, il secondo ciclo dal 28 al 31 maggio), a Ghiaie di Bonate, il paesino in cui era nata. L’eco di quelle apparizioni si propagò, giorno dopo giorno, in tutta Italia e non solo, e secondo Lombardoni almeno un milione e mezzo di persone, nel corso dell’estate di quell’anno, giunse da diverse parti del Paese per vedere quella bambina e il luogo in cui si era consumato il miracolo.
Un richiamo di fedeli che attirò l’attenzione degli Alleati (che infatti lasciarono intatta la Bergamasca) così come l’esercito tedesco e quello repubblichino. Pare che sia Hitler che Mussolini fossero a conoscenza di quell’evento: di certo, lo seguirono con particolare attenzione sia il cardinale Schuster sia, soprattutto, Papa Pio XII.
Le parole della piccola relative alle apparizioni ricevettero anche la benedizione di Padre Gemelli, e negli ambienti cattolici per un certo periodo non si parlò di altro che di quel fenomeno, complici almeno ottanta guarigioni documentate clinicamente.
Adelaide disse, tra l’altro, che la Madonna le aveva predetto che lei avrebbe sofferto molto come una piccola martire. Così, in effetti, avvenne. Nel giro di poche settimane ci fu un tentativo di rapimento da parte delle SS, e in generale il clima intorno alla piccola inizio a mutare: Adelaide, fragile nella sua giovanissima età, venne spaventata, terrorizzata, tormentata sotto il profilo psicologico, fino a quando il 15 settembre del 1945 rese una ritrattazione di ciò che aveva visto: una dichiarazione scritta che ebbe pesanti ripercussioni sul processo relativo al riconoscimento delle sue apparizioni.
L’anno successivo la bambina smentì la ritrattazione, ma questo non fu sufficiente a impedire che nel 1948 Monsignor Bernareggi, vescovo di Bergamo, proibisse qualsiasi genere di devozione alla Madonna di Ghiaia di Bonate. Derisa e umiliata, trasferita da un luogo all’altro senza che i suoi genitori sapessero nulla, fu segregata per due anni a Milano, dopo essere stata processata da un tribunale ecclesiastico: a quindici anni le fu impedito di diventare suora. A quel punto, dopo essere stata ricevuta da Pio XII, si spostò a Milano, dove dedicò la propria attenzione agli ammalati. Più tardi, si sposò, e riaffermò in maniera ufficiale – anche in seguito ai decreti relativi al diritto all’informazione emessi dal Concilio Vaticano II – la veridicità delle apparizioni.
Una storia controversa, insomma, trattata in maniera ambigua dalla Chiesa, che secondo molti fedeli dovrebbe esprimersi in maniera chiara su quelle vicende.
Quello che oggi Lombardoni chiede nel suo libro è molto semplice: “Cosa spinge certi sacerdoti a scagliarsi contro le apparizioni di Ghiaie? Perché hanno tanta paura di quell’apparizione, l’unica al mondo che riguardi veramente la famiglia? Separazioni, divorzio, aborto, matrimoni gay, eutanasia, Aids, non bastano? Quanto dovremo aspettare ancora per la riapertura del caso Ghiaie?”.
La storia di Adelaide Roncali racconta, indirettamente, un pezzo della Seconda Guerra Mondiale, di cui oggi si sa poco o nulla. È sorprendente, per esempio, scoprire che Adolf Hitler aveva intenzione di deportare la bambina a Berlino, così da farla studiare da vicino da parte del reparto delle SS che si occupava di occultismo. Non solo: poiché i tedeschi nutrivano il sospetto che fossero stati i servizi segreti inglesi a organizzare le apparizioni, le SS impegnate a Bergamo ricevettero l’ordine di rapire la piccola. Tuttavia il vescovo Bernareggi, cui si presentarono nell’estate del 1944 due ufficiali tedeschi, non svelò dove si trovasse la bambina.
Ma sono molte, ancora oggi, le domande senza risposta: per esempio quale fu il ruolo in questi eventi di Ildefonso Schuster? Quale, invece, quello della Curia bergamasca?
Ancora oggi sono migliaia le persone che giungono a Ghiaie di Bonate in pellegrinaggio. Le apparizioni, però, sono ancora subordinate al decreto vescovile emesso il 18 aprile del 1948: per l’autorità ecclesiastica, il ciclo di eventi non consta della soprannaturalità. Tantissime persone, però, la pensano in modo diverso.