Il Consiglio ha approvato le deleghe di funzioni al Ministro senza portafoglio per i rapporti con il Parlamento ed il coordinamento dell’attività di Governo, Dario Franceschini, nonché quella al Ministro per i beni e le attività culturali, Massimo Bray.

Il Ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato, ha poi annunciato al Consiglio la sua intenzione di attribuire il titolo di Vice Ministro ai Sottosegretari Carlo Calenda e Antonio Catricalà e il Ministro dell’economia e delle finanze, Fabrizio Saccomanni, ha annunciato la sua intenzione di attribuire il titolo di Vice Ministro ai Sottosegretari Luigi Casero e Stefano Fassina. Il Consiglio ha condiviso l’iniziativa e ha approvato le deleghe di funzioni loro attribuite.

Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti
In apertura dei lavori, il Consiglio ha approvato un disegno di legge per l’abolizione del finanziamento pubblico e per la regolamentazione della contribuzione volontaria ai partiti politici. Il disegno di legge, inoltre, prevede nuove regole volte ad assicurare il tasso di democrazia interna, la trasparenza dei partiti, i controlli sulle relative spese. 
Contributi dei privati
Al posto del finanziamento pubblico entrerà in funzione un nuovo sistema che si fonderà sulla contribuzione volontaria da parte dei privati e che si potrà effettuare attraverso: 
a) detrazioni; 
b) 2 x 1000.

Chi potrà accedere al nuovo sistema
Possono essere ammessi ad ottenere il finanziamento privato in regime fiscale agevolato i partiti politici che abbiano conseguito, nell’ultima consultazione elettorale, almeno un rappresentante eletto alla Camera dei deputati o al Senato della Repubblica o in un’assemblea regionale, o che abbiano presentato, nella stessa consultazione elettorale, candidati in almeno tre circoscrizioni per le elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati o in almeno tre del Senato della Repubblica o delle assemblee regionali, o in almeno una circoscrizione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia.

Le detrazioni
Le erogazioni liberali in denaro, effettuate dalle persone fisiche in favore dei partiti politici, avranno dall’imposta lorda una detrazione pari:
– al 52 per cento per importi compresi fra 50 euro e 5.000 euro annui;
– al 26 per cento (stessa percentuale di detrazione riservata per erogazioni alle Onlus) per importi tra i 5.001 e i 20.000 euro.

Il 2 x 1000: il cittadino sceglie a chi dare i soldi
I partiti politici che abbiano conseguito nell’ultima consultazione elettorale almeno un rappresentante eletto alla Camera dei deputati o al Senato della Repubblica potranno essere ammessi alla ripartizione annuale del 2 x 1000 della propria imposta sul reddito (IRE). Una decisione che assumerà il contribuente, sempre a decorrere dall’anno finanziario 2014, in fase di dichiarazione dei redditi mediante la compilazione di una scheda recante l’elenco dei soggetti aventi diritto.

Il tempo necessario perché il sistema vada a regime: le norme transitorie
Il sistema di regolamentazione della contribuzione volontaria ai partiti politici prenderà avvio nel 2014, ma andrà a regime nel 2016. Solo a giugno 2015 gli italiani saranno infatti chiamati a dichiarare i propri redditi relativi al 2014. A quel punto saranno necessari altri mesi per permettere all’Erario di stabilire l’ammontare esatto della quota del 2 x 1000 da destinare a ciascun partito politico. Fino a tale momento, e quindi in via transitoria, a tutti i partiti è riconosciuto il taglio:

–  del 40 per cento nel primo esercizio successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge;
– del 50 per cento nel secondo esercizio successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge;
– del 60 per cento nel terzo esercizio successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge;
Con il quarto esercizio finanziario successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge il finanziamento cessa.

Più trasparenza 
Per ottenere i contributi volontari, i partiti politici dovranno organizzarsi secondo requisiti minimi idonei a garantire la democrazia interna. Dovranno altresì assicurare la trasparenza e l’accesso a tutte informazioni relative al proprio funzionamento, anche mediante la realizzazione di un sito internet, completo nelle informazioni, chiaro nel linguaggio, facile nella consultazione. Su questo sito dovrà essere pubblicato il rendiconto di esercizio corredato dalla relazione sulla gestione e dalla nota integrativa, nonché il verbale di approvazione del rendiconto di esercizio.

Il disegno di legge comprende inoltre nuove disposizioni in materia di comunicazione politica fuori dalla campagna elettorale: i partiti politici avranno diritto ad accedere a spazi televisivi messi a disposizione a titolo gratuito dalla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo ai fini della trasmissione di messaggi (della durata massima di un minuto) diretti a rappresentare alla cittadinanza i propri indirizzi politici.

Eco-bonus

Dopo l’esame iniziato nella scorsa seduta, il Consiglio dei ministri ha definitivamente approvato, su proposta del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, del Ministro degli affari esteri, Emma Bonino, del Ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi: 
un provvedimento che recepisce la direttiva 2010/31/UE e che mira a dare un’adeguata risposta alla necessaria ed urgente esigenza di favorire la riqualificazione e l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare italiano in conformità al diritto dell’Unione Europea e nell’approssimarsi della scadenza degli attuali benefici.

Le finalità del decreto
Il decreto legge ha l’obiettivo di:
– promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici;
– favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici;
– sostenere la diversificazione energetica;
– promuovere la competitività dell’industria nazionale attraverso lo sviluppo tecnologico;
– conseguire gli obiettivi nazionali in materia energetica e ambientale.

Cosa cambia per il cittadino
Con l’approvazione del decreto legge è previsto un forte potenziamento dell’attuale regime di detrazioni fiscali che passerà dal 55% per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici (detrazione in scadenza il 30 giugno prossimo) al 65%, concentrando la misura sugli interventi strutturali sull’involucro edilizio, maggiormente idonei a ridurre stabilmente il fabbisogno di energia. Un’ultima conferma, e non ne sono previste successive, stabilita per dare la possibilità a quanti non lo avessero già fatto di migliorare l’efficienza energetica del proprio edificio. Così, per le spese documentate sostenute a partire dal 1° luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013 o fino al 31 dicembre 2014 (per le ristrutturazioni importanti dell’intero edificio), spetterà la detrazione dell’imposta lorda per una quota pari al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

Un vantaggio per l’ambiente per l’economia

L’effetto concentrato nel tempo della proroga e l’aumento della percentuale della detrazione possono dare un forte impulso all’economia di settore e in particolare al comparto dell’edilizia specializzata, caratterizzato da una forte base occupazionale, concorrendo in questo momento di crisi al rilancio della crescita e dell’occupazione e allo sviluppo di un comparto strategico per la crescita sostenibile. 

Proprio nell’ottica di recepimento della 2010/31 in materia di prestazione energetica:
– viene adottata a livello nazionale una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici che tenga conto, tra l’altro, delle caratteristiche termiche dell’edificio nonché degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda;
– vengono fissati i requisiti minimi di prestazione energetica in modo da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi. I requisiti, da applicarsi agli edifici nuovi e a quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, sono riveduti ogni 5 anni;
– nasce la definizione di “edifici a energia quasi zero” e viene redatta una strategia per il loro incremento tramite l’attuazione di un Piano nazionale che comprenda l’indicazione del modo in cui si applica tale definizione, gli obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione entro il 2015, informazioni sulle politiche e sulle misure finanziarie o di altro tipo adottate per promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici.
Entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a “energia quasi zero”.
Gli edifici di nuova costruzione occupati dalle Amministrazioni pubbliche e di proprietà di queste ultime dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 31 dicembre 2018.

Viene, infine, previsto un sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici che comprenda informazioni sul consumo energetico, nonché raccomandazioni per il miglioramento in funzione dei costi. La redazione dell’attestato è obbligatoria in caso di costruzione, vendita o locazione di un edificio o di un’unità immobiliare, nonché per gli edifici occupati dalla Pubblica Amministrazione.

Indicazioni nutrizionali e sulla salute su prodotti alimentari

Su proposta del Ministro per gli affari europei, Enzo Moavero Milanesi, e del Ministro della giustizia, Anna Maria Cancellieri, è stato approvato uno s chema di decreto legislativo, sul quale verranno acquisiti i pareri della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari competenti, che definisce le sanzioni per chi violi quanto previsto dal Regolamento 1924/2006 in materia di indicazioni nutrizionali e sulla salute su prodotti alimentari. Divengono comportamenti sanzionati l’impiego falso, ambiguo e fuorviante di tali indicazioni, nonché di quelle incomplete o che determinino incertezza, l’incoraggiamento al consumo eccessivo, i suggerimenti contrari alle regole della salute, lo sfruttamento di timori del consumatore. Al fine di non compromettere le politiche nutrizionali mirate a limitare il consumo di bevande alcooliche viene previsto che queste non potranno recare indicazioni che riguardino la salute. L’etichettatura nutrizionale e riguardante la salute dei consumatori, oggi facoltativa, diverrà obbligatoria dal 13 dicembre 2016; tuttavia per chi decida di adottarla nel frattempo varrà fin da ora l’obbligo di conformarsi alle nuove regole sancite dal Regolamento europeo, più stringenti e rigorose rispetto a quelle già vigenti.

Il Consiglio ha preso atto che i lavori delle conferenze di servizi appositamente convocate hanno consentito di superare le difficoltà amministrative emerse nel corso dell’istruttoria di autorizzazione di due impianti idroelettrici nella provincia di Belluno, in particolare quello sul torrente Mis, da realizzare nel Comune di Gosaldo e quello sul torrente Rio Costeana, nel Comune di Cortina d’Ampezzo; i due progetti verranno pertanto realizzati. L’autorizzazione alla realizzazione è stata invece negata, a seguito di analoghe istruttorie, a tre impianti la cui realizzazione arrecherebbe danno al paesaggio nei Comuni di Acquapendente (Viterbo), San Giuliano di Puglia e Santa Croce di Magliano (Campobasso). Nella medesima provincia, in particolare nel Comune di Rotello, sarà invece realizzato il progetto di costruzione di una stazione elettrica.

Nomine

Il Consiglio ha poi deliberato: su proposta del Presidente del Consiglio:
– nomina a componente del CNEL del sig. Antonio DI MATTEO, in rappresentanza della categoria “associazioni di promozione sociale”, designato dall’Osservatorio nazionale dell’associazionismo. 

  • su proposta del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano:
    – nomina a capo della Polizia del prefetto Alessandro PANSA. 
  • su proposta del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi:
  • – conferimento dell’incarico di Capo del Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali ed il personale al dott. Paolo Emilio SIGNORINI; 
    su proposta del Ministro per i beni e le attività culturali, Massimo Bray:
  • – conferma dell’arch. Antonia Pasqua RECCHIA nell’incarico di Segretario generale del Ministero. 
    Su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Graziano Delrio, il Consiglio ha accettato la rinuncia della Regione Lazio all’intervento nel giudizio di legittimità costituzionale promosso contro il decreto legislativo 18 aprile 2012, n. 61 in materia di ordinamento di Roma Capitale.

Sempre su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, il Consiglio ha deciso di impugnare due leggi regionali:

Legge Regione Friuli Venezia Giulia n. 5 dell’8/04/2013 “Disposizioni urgenti in materia di attività economiche, tutela ambientale, difesa del territorio, gestione del territorio, infrastrutture, lavori pubblici, edilizia e trasporti, attività culturali, ricreative e sportive, relazioni internazionali e comunitarie, istruzione, corregionali all’estero, ricerca , cooperazione e famiglia, lavoro e formazione professionale, sanità pubblica e protezione sociale, funzione pubblica, autonomie locali, affari istituzionali, economici e fiscali generali” in quanto contiene disposizioni in contrasto con gli articoli 3, 97, 117, secondo comma, lett. s) e 117, terzo comma, della Costituzione;

Legge Regione Toscana n.13 del 5/04/2013 “Disposizioni in materia di commercio in sede fissa e di distribuzione di carburanti. Modifiche alla l.r. 28/2005 e alla l.r. 52/2012” in quanto contiene disposizioni in contrasto con gli articoli 41, 117, primo comma e 117, secondo comma, lett. e), della Costituzione;

ed ha altresì deliberato di non impugnare le seguenti leggi regionali:

Legge Regione Calabria n.15/2013 pubblicata sul B.U.R n. 7 del 05/04/2013 “Norme sui servizi educativi per la prima infanzia”. 
Legge Regione Umbria n.8/2013 pubblicata sul B.U.R n. 18 del 10/04/2013 “Disposizioni collegate alla manovra di bilancio 2013 in materia di entrate e di spese – Modificazioni ed integrazioni di leggi regionali”. 
Legge Regione Basilicata n.1/2013 pubblicata sul B.U.R n. 11 del 11/04/2013 “Variazione n. 1 al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013-2015”. 
Legge Regione Marche n.5/2013 pubblicata sul B.U.R n. 24 del 11/04/2013 “Norme in materia di raccolta e coltivazione dei tartufi e di valorizzazione del patrimonio tartufigeno. 
Legge Regione Basilicata n.2/2013 pubblicata sul B.U.R n. 12 del 16/04/2013 “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013 del Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane”. 
Legge Regione Basilicata n.3/2013 pubblicata sul B.U.R n. 12 del 16/04/2013 “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione dell’azienda regionale per il diritto allo studio universitario della Basilicata (A.R.D.S.U.) per l’esercizio finanziario 2013”. 
Legge Regione Basilicata n.4/2013 pubblicata sul B.U.R n. 12 del 16/04/2013 “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015 dell’agenzia di promozione territoriale di Basilicata (A.P.T.)”. 
Legge Regione Basilicata n.5/2013 pubblicata sul B.U.R n. 12 del 16/04/2013 “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente in Basilicata (A.R.P.A.B.) per l’esercizio finanziario 2013”.
Legge Regione Basilicata n.6/2013 pubblicata sul B.U.R n. 12 del 16/04/2013 “ Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione dell’agenzia della regione Basilicata per le erogazioni in agricoltura (A.R.B.E.A.) per l’esercizio finanziario 2013.
Legge Regione Calabria n.18/2013 pubblicata sul B.U.R n. 8 del 19/04/2013 “Cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti. Disciplina transitoria delle competenze regionali e strumenti operativi”. 
Legge Regione Puglia n.9/2013 pubblicata sul B.U.R n. 54 del 17/04/2013 “Abrogazione della lettera e) del comma 1 dell’articolo 3 della legge regionale 25 maggio 2012, n. 13 (Norme per la disciplina delle attività professionali turistiche. Competenza amministrativa delle Province)”. 
Legge Regione Puglia n.10/2013 pubblicata sul B.U.R n. 54 del 17/04/2013 “Termine di apertura sedi farmaceutiche per il privato esercizio”.
Legge Regione Puglia n.11/2013 pubblicata sul B.U.R n. 54 del 17/04/2013 “ Modifica all’articolo 22 della legge regionale 20 dicembre 1973, n. 27 (Norme sul referendum abrogativo e consultivo), come sostituito dall’articolo 3 della legge regionale 30 settembre 1986, n. 26 e integrazione dell’articolo 3 della legge regionale 30 novembre 2012, n. 34 (Riduzione dei costi della politica)”. 
Legge Regione Sardegna n.8/2013 pubblicata sul B.U.R n. 18 del 18/04/2013 “Disposizioni eccezionali e transitorie in materia di opere e manufatti temporanei a servizio della fruizione turistico-ricreativa”. 
Legge Regione Calabria n.17/2013 pubblicata sul B.U.R n. 8 del 19/04/2013 “Modifica all’articolo 30 della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7 e ss.mm.ii. e all’articolo 20 della legge regionale 5 ottobre 2007, n. 22 e ss.mm.ii”.

Di Golem

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