Settimana di Fiera del libro per oltre 400 piccoli e medi editori italiani. Al Palazzo dei Congressi dell’Eur di Roma mercoledì mattina, 7 dicembre, è cominciata “Più libri più liberi”, decima edizione della Fiera nazionale della piccola e media editoria. Forse l’ultima, visto che il profondo amore per la cultura della presidente della regione Lazio e del sindaco di Roma ha portato al taglio dei finanziamenti per la manifestazione (salvo una marcia indietro dell’ultima ora della regione, che alla fine ha deciso di mettere mano al borsellino), e quindi alla potenziale soppressione della stessa a cominciare dall’anno prossimo. Evidentemente in sindaco di Roma preferirebbe portare all’Eur le macchine di Formula Uno piuttosto che i libri: i libri emettono meno smog e possono aprire il cervello, la Formula Uno pare abbia l’effetto contrario… ma forse è esattamente questo ciò che vuole e cerca certa politica nostrana… Il risultato di tutto questo però è alquanto buffo, poiché dopo aver perso – ed essere stato sbeffeggiato – la Formula Uno per la ferma opposizione di Bernie Ecclestone e Lega Nord, uniti in uno strano trenino…, ora il sindaco di Roma e la regione Lazio sembra vogliano far scappare anche gli editori, e quindi perdere definitivamente tutto. Fors’anche la faccia… E dire che le circa 57.000 presenze di pubblico dello scorso anno sembrerebbero testimoniare invece che Roma ha voglia e bisogno della Fiera del libro – chiedere ai baristi che hanno l’appalto per la vendita delle consumazioni interne al Palazzo dei Congressi in quei giorni… gli ultimi sono stati visti veleggiare al largo delle Azzorre, tanto hanno incassato…
Si va avanti fino a domenica sera, 11 dicembre, con apertura alle 10,00 del mattino e chiusura alle 20,00, tranne che mercoledì e venerdì, giorni in cui la chiusura è alle 21,00, tanto per non farci mancare nulla. Domenica sera per gli espositori sarà come uscire da un tritacarne, con piedi ormai più simili a zampe di foca che non a quelli di un essere umano (per quanto non tutti i libri di biologia – a partire da quelli in uso presso l’ex ministro dell’Università e della ricerca scientifica, ovvero la donna che scavò un tunnel lungo 750 chilometri dalla Svizzera al Gran Sasso d’Italia per farci passare un certo “neutrino”, ricco e potente signore di “neutronia” e membro del club dei governanti nani, al tempo guidato da Silvio Berlusconi e Vladimir Putin – annoverino gli editori tra gli esseri umani.
Eppure, nonostante la crisi economica gravissima (e nonostante il fatto che, a quanto pare, i molti evasori fiscali non investono in libri, visto la crisi che nel 2011 il settore ha conosciuto a quasi ogni livello), la fiera del libro ha sempre un suo grande, grandissimo fascino – soprattutto, ammettiamolo, se non si tratta di starsene per cinque giorni mani in mano o a girarsi i pollici, come è avvenuto lo scorso maggio a Torino…
Che aggiungere? Il biglietto d’ingresso è a pagamento, è vero (sei euro), ma se riuscite a spacciarvi per ragazzi tra i 15 e i 18 anni pagate la metà.
Viva i libri (e chi li legge)!