Dieci arresti, cinque persone denunciate, 47 dipinti falsi sequestrati, per un valore di oltre cinque milioni di euro, e la scoperta di due laboratori per la falsificazione delle opere d’arte: sono il risultato dell’indagine condotta, in gran parte del nord Italia, dai Carabinieri del Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale, coordinati dal pm Federico Manotti, della Procura di Massa. Associazione per delinquere, contraffazione di opere d’arte e ricettazione i reati contestati, a vario titolo, agli indagati che erano riusciti a immettere, nei canali leciti del mercato dell’arte contemporanea, le opere d’arte contraffatte, dopo aver ottenuto da alcuni esperti, in modo fraudolento, le certificazioni di autenticità. Twombly, Fontana, Balla, Scanavino, Reggiani, Crippa i maestri maggiormente falsificati dagli arrestati che, per falsificare le opere d’arte, utilizzavano soprattutto materiali originali dei primi del Novecento. Infatti, durante la perquisizione in uno dei due laboratori, individuati durante le attività investigative, sono state trovate non solo delle tele dell’Ottocento, ma anche chiodi arrugginiti, cornici e altro materiale dell’epoca, fondamentali per trarre in inganno gli esperti che poi avrebbero dovuto periziare i dipinti da immettere nel mercato dell’arte. Le opere, riprodotte solo dopo un attento studio stilistico degli autori, venivano invecchiate in appositi forni: in uno dei essi è stata ritrovata una tela attribuita a Scanavino.