In un mondo contaminato dalla libertà di costumi sessuali, dal pensiero razionale e dal calo dei pellegrini, un sol uomo si scaglia contro la nuova peste dell’omosessualità.


Monsignor Babini, vescovo emerito di Grosseto, è l’unico che mostra coerenza rispetto ai dettami del cattolicesimo e per questo condanna i gay e li addita come il male assoluto. Per chi crede nel dio cristiano l’amore verso lo stesso sesso non solo non è contemplato, ma costituisce una piaga sociale da estirpare a colpi di crocefisso e acqua santa. Per questo, incalzato dalla domanda “se si può essere cattolici, comunisti e gay allo stesso tempo”, l’emerito Babini risponde in tutta onestà di no. Aggiunge poi che “Vendola pecca più di Berlusconi”, perché va contro natura. Condivisibile o meno, questo è il vero pensiero dei fedeli, in linea con le superstizioni medievali che dilagano dal Vaticano. Così come il papa è infallibile, la madonna è vergine e Gesù resuscita. La contraddizione, casomai, è tutta di Vendola, che dichiara la propria sessualità, è di sinistra e poi si fa il segno della croce, insomma un “tripartisan” senza precedenti. Ma la vera figura di… spetta a Bruno Volpe, l’intervistatore del vescovo nonché direttore del famigerato sito estremista Pontifex, noto per dichiarazioni omofobe e antisemite, il quale è appena stato arrestato per stalking. Colto sul fatto come uno stitico in diarrea.

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