Le banche non fanno più a meno dei rating per elargire credito, diventa sempre piu importante conoscere il proprio rating prima di chiedere credito. In effetti Basilea 2 impone agli intermediari finanziari gravosi oneri dovuti alla maggiore capitalizzazione necessaria affinché tali istituti possano finanziare soggetti meno meritevoli. Ebbene il parametro di riferimento diventa il rating bancario, indicatore basato su indici economici e patrimoniali da un lato ed andamentali e di comunicazione tra banca e cliente dall’altro.
In quanto ai valori contabili va detto che questi vengono presi a base di calcolo operando la media dell’ultimo triennio dei valori di bilancio.
Un rating basso determina in alcuni casi addirittura l’impossibilità di finanziamento da parte del circuito bancario dovuto al fatto che la Banca per sostenere la propria ricapitalizzazione, visto l’elevato rischio di default del cliente, debba sostenere degli oneri elevatissimi che tradotti in interessi da addebitare al cliente ne determinerebbero il superamento dei tassi massimi legalmente consentiti.
Un rating alto determinerebbe all’opposto condizioni vantaggiose di finanziamento sia per la banca concedente che per il cliente.
La normativa in questione è in stato di transizione vista la prossima introduzione di quella definita Basilea 3 (vedi il commento di Luigi Borrelli in archivi “Economia” e “Legislazione”).

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