Proseguiamo nel dibattito sull’energia nucleare. Tanto più adesso, dopo il referendum, perché un confronto serio può contribuire ad affrontare problemi che, in ogni caso, andranno – nel futuro – risolti. In seguito al primo intervento dell’ingegnere Gianni Malagoli (che trovate correlato a questo) abbiamo pubblicato alcune riflessioni dell’ingegnere Nino Calia (anch’esse correlate. Intanto, Gianmarco Proietti, accogliendo il nostro invito al dibattito, ha sollevato alcuni interrogativi che abbiamo girato all’ingegnere Malagoli.

Per comodità dei lettori, li riassumiamo:
ci sono ben altre domande di natura prettamente economica e scientifica che vengono omesse: dove e da chi compreremo l’uranio?
Il processo di estrazione e di arricchimento dell’uranio quante tn di CO2 immette in atmosfera?
Le scorie radioattive come e dove possono essere smaltite?
Un progresso che pensa al soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali ma condiziona negativamente i bisogni delle generazioni è sostenibile?

enrico_fermiR375Talete e Fermi
Leibnitz, quando elaborava i suoi teoremi, non credo si sia mai posto il problema della redditività dei suoi studi, tantomeno Talete, Archimede eccetera, passando per quella potentissima comunità scientifica dell’antica Roma, che non riconosciamo ed onoriamo mai abbastanza, ma ha inventato la malta, ha portato a Roma 12 acquedotti senza avere pompe, aveva costruito le autostrade senza le gru e scavatrici e che sapeva programmare e GESTIRE benissimo le attività pur senza computer, tanto da realizzare il Colosseo in 12 anni!!, per giungere ai tempi moderni a Fermi.
Fermi: non credo si sia mai posto il problema di ricavare soldi dall’atomo, ma tutt’al più di ottenere riconoscimenti per i suoi studi e ricoprire incarichi scientifici importanti, dai quali ricavava poi anche qualche soldino per campare.

La dinamite e le previsioni del tempo
Non vorremo certo cancellare il premio NOBEL! Eppure il signor Nobel ha tirato fuori i suoi soldi dalla nitroglicerina e veramente non sperava tanto!
Negli anni 70 un po’ di sciagurati, tra cui marginalmente anche il sottoscritto, hanno lavorato per sviluppare satelliti militari. Oggi ne godiamo i frutti: previsioni del tempo, GPS, navigatori satellitari, cellulari, ma a sentire alcuni benpensanti eravamo dei guerrafondai!
Nella mia vita professionale ho constatato che i principali affossatori di progetti avanzati sono quelli che, con una sfacciata aria di perbenismo, propongono valutazioni di redditività basate su valutazioni economiche degne di una serva, che purtroppo i progettisti, troppo presi dalle loro travolgenti e coinvolgenti attività di progettazione, non trovano il tempo per demolire e, credetemi, ce ne sarebbero enormi buone ragioni.
Nella nostra società chi sono le serve/contabili? Le lobbies che gestiscono le fonti di energia (gas, petrolio, carbone ecc.) e che assoldano dei benpensanti di bell’aspetto per portare avanti i loro interessi! Quanti esempi ne abbiamo di questi soggetti oggi al servizio della politica!
Vedete un po’ se si riesce a mettere ordine in questa materia.

Petrolieri… verdi
I petrolieri, con l’appoggio dei verdi, combattono il nucleare ed anche il gas. Da nessuna parte, tranne che in un piccolo paese del sud (tipo “BENVENUTI AL SUD”), si vogliono costruire i gassificatori, che sicuramente non producono scorie ma richiedono solo calore. La mia critica, se volete, è che personalmente non ho visto un bel progetto integrato, che collochi i gassificatori accanto a grossi centri che smaltiscono calore in ambiente (centrali termoelettriche), perché manca un progetto d’insieme, soprattutto perché è stata mandata al macero una grossa fetta di pensatori.

Torno alle domande.

dove e da chi compreremo l’uranio?
Credo che questo non sia un problema. Sono tutti capaci di comprarlo, Svizzera, Germania, Francia, USA, Russia, Cina ecc. ecc.. Vuoi vedere che noi ci siamo rimbambiti a tal punto da non essere capaci di acquistare di queste materie prime. Addirittura la Russia si propone per vendere uranio già arricchito, perché ha capacità surdimensionate. A questo punto andrebbe affrontato un problema di strategie geopolitiche/commerciali, ma credo che non possa essere alla portata di noi che stiamo qui ad interloquire.

Il processo di estrazione e di arricchimento dell’uranio quante tn di CO2 immette in atmosfera?
Il processo di arricchimento dell’uranio è un processo puramente fisico realizzato mediante grosse centrifughe (v. IRAN). L’unica CO2 immessa in atmosfera è quella necessaria per produrre energia elettrica convenzionale per alimentare le centrifughe, ma si tratta di infinitesimi rispetto alla quantità di CO2 prodotta da centrali termiche equivalenti alle centrali nucleari, che di CO2 non ne producono! Poi, una volta messe in produzione, potrebbero alimentare le centrifughe senza alcuna produzione di CO2.ogm

Le scorie radioattive come e dove possono essere smaltite?
Un po’ di tempo fa il governo italiano aveva individuato un sito sicuro, in Basilicata, per lo stoccaggio delle scorie nucleari. Come al solito partirono le proteste di tutti i comuni intorno al sito e tutto si fermò. Ma tanto, visti i risultati del referendum, stiamo facendo accademia!

Un progresso che pensa al soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali ma condiziona negativamente i bisogni delle generazioni (direi future?) è sostenibile?
La risposta è, moralmente parlando, una sola: NO!

La lobby del petrolio e la celiachia

Mi consentite una digressione? Da anni tutto il grano che mangiamo è stato geneticamente modificato. Se ne preoccupa nessuno? Solo di quando in quando c’è qualche polemica tra coloro che sostengono che dall’avvento di questo grano si sono moltiplicati esponenzialmente i casi di celiachia e quelli che sostengono il contrario. Eppure mi sembra un problema non da poco sia per la qualità della vita dei malati di celiachia sia per i costi di tutti gli alimenti speciali, esenti da glutine, a carico della sanità pubblica.
Al confronto che danni potrebbe provocare un deposito di scorie nucleari fatto come si deve e come sembrava progettato quello della Basilicata?
Quale di questi due problemi condiziona di più le generazioni future e quindi andrebbe trattato con la maggiore urgenza? Ma anche qui si andrebbero a toccare gli interessi di una potentissima multinazionale americana, quindi silenzio!

L’isola di plastica
Ancora!
Al centro del Pacifico si è formata un’isola enorme di rifiuti di plastica. Un’isola analoga si sta formando nell’Atlantico. Ciò comporta il rischio di avvelenamento e modificazioni genetiche di molti animali che vivono nel mare e, forse, questi rischi, attraverso la catena alimentare, potrebbero arrivare fino a noi. Anche qui silenzio!
Però ci preoccupiamo enormemente dei rischi di contaminazione nucleare, che finora hanno arrecato all’umanità danni difficili da quantizzare.
Ma vuoi vedere che la fanfara sul nucleare serve da schermo per queste e tante altre cose altrettanto o più importanti?

isola_plasticaCaldo e freddo
Mi piacerebbe tanto vivere nel mondo dei sogni che dia una giusta priorità alla soluzione di questi problemi, per carità, senza trascurare la sicurezza del nucleare, ma spendendo tanti soldi nella ricerca per accelerare la soluzione del nucleare pulito (fusione, e non quella baggianata di quella fredda), che ci risolverebbe tutti i problemi di CO2 e di scorie nucleari, perché in questo processo non vengono prodotte scorie e non c’è da arricchire uranio; risolvere il problema della spazzatura in modo serio e non con quella baggianata dell’attuale raccolta porta a porta, che nel giro di un po’ di anni manderà al fallimento le casse dei comuni, altroché virtuosi!

Qualità della spesa pubblica
Da ultimo mi piace fare un’altra considerazione:
Perché insieme a tutti coloro di buona volontà che partecipano a questo dibattito non costituiamo un bel comitato open che valuti la qualità della spesa pubblica con un bel voto da far conoscere agli italiani? Ma un voto ben motivato che faccia sì che si evitino altri errori in futuro.

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