Il monarca marocchino ha istituito per la prima volta la festività nazionale del capodanno berbero (Amazigh) che sarà retribuito
Il re del Marocco, Mohammed VI, ha istituito ufficialmente il capodanno berbero (Amazigh) come festa nazionale. In quella giornata gli uffici pubblici saranno chiusi e i lavoratori regolarmente retribuiti.
Lo si apprende da un comunicato stampa del Gabinetto Reale del 3 maggio. Il Re ha ordinato che questa festa sia considerata un giorno retribuito come il primo Muharram dell’anno dell’Egira o il capodanno del calendario gregoriano.
Questa iniziativa Reale conferma l’elevata attenzione del re nei confronti della comunità berbera in Marocco. Essa è considerata come componente essenziale dell’autentica identità marocchina. Una dientità ricca della pluralità dei suoi affluenti e del patrimonio comune a tutti i marocchini senza eccezioni.
“Fa anche parte della consacrazione costituzionale dell’amazigh come lingua ufficiale del Paese, accanto alla lingua araba”.
Si legge infatti nel preambolo della Costituzione del Regno del Marocco:
“Fedele alla sua scelta irreversibile di costruire uno Stato democratico di diritto, il Regno del Marocco persegue con determinazione il processo di consolidamento e rafforzamento delle istituzioni di uno Stato moderno, fondato sui principi della partecipazione, del pluralismo e del buon gouvernance.
Il Regno del Marocco viluppa una società solidale in cui tutti godono della sicurezza, della libertà, dell’uguaglianza di opportunità, del rispetto della propria dignità e della giustizia sociale, nel quadro del principio di correlazione tra i diritti ed i doveri di cittadinanza.
Il Regno del Marocco è uno Stato musulmano sovrano, legato alla sua unità nazionale e alla sua integrità territoriale, intende preservare, nella sua pienezza e nella sua diversità, la sua unica e indivisibile identità nazionale. La sua unità, forgiata dalla convergenza delle sue componenti arabo-islamica, amazighe e saharo-hassanide, è stata nutrita e arricchita dai suoi affluenti africani, andalusi, ebrei e mediterranei.
La preminenza accordata alla religione musulmana in questo quadro di riferimento nazionale va di pari passo con l’attaccamento del popolo marocchino ai valori d’apertura, moderazione, tolleranza e dialogo per la comprensione reciproca tra tutte le culture e le civiltà del mondo”.