Per essere riportata nel suo paese
L’oppositrice algerina, Amira Bouraoui, è stata arrestata dalle autorità tunisine all’aeroporto internazionale di Tunisi-Cartagine. Si tratta di una delle più note e impegnate attiviste e attiviste a favore del cambiamento democratico in Algeria.
E’ stata fermata mentre si apprestava a lasciare il territorio tunisino per raggiungere la Francia venerdì 3 febbraio. Il sito “Algérie Part” ha potuto confermare la notizia.
La donna, detenuta provvisoriamente, è stata successivamente rilasciata lunedì 6 febbraio in regime di libertà provvisoria. Era in attesa di comparire davanti a un tribunale tunisino per fatti connessi al reato di ingresso illegale in territorio tunisino. Visto che all’ex leader del movimento di opposizione Barakat del 2014 è stato “vietato di uscire dal territorio algerino”. Nonostante decisione legale nella debita forma è stata pronunciata da un tribunale competente per legittimare questa privazione della libertà.
Tuttavia, secondo diverse fonti concordanti contattate da “Algérie Part”, non appena Bouraoui è stata rilasciata sulla parola dalle autorità tunisine, agenti in borghese hanno orchestrato il suo rapimento. Questo è avvenuto per le strade della capitale tunisina. Lo scopo era di portarla in una destinazione che rimane sconosciuta fino a ora.
Chi è vicino all’opposizione algerina teme il peggio e cerca disperatamente qualsiasi informazione che possa indicare dove si trovi la donna. Le autorità tunisine non hanno ancora commentato questo sequestro e nessuna informazione è ancora filtrata sull’identità dei rapitori di Bouraoui.
Quest’ultima non è oggetto di alcuna condanna giudiziale in Tunisia. In quanto non è stata nemmeno ancora processata e ufficialmente non è oggetto di alcun mandato di cattura emesso nei suoi confronti dalle autorità algerine. Si segnala, infine, che diverse fonti hanno riferito che le autorità tunisine si apprestano a predisporre la sua estradizione in Algeria su espressa richiesta delle autorità algerine.