La Lega Araba ha chiesto in una circolare ufficiale a tutti gli Stati membri di adottare la mappa del Regno del Marocco in modo integrale, che comprende quindi anche le regioni del sud del Paese, confermando il carattere marocchino del Sahara e il sostegno alla sua integrità territoriale.
La circolare arriva a pochi mesi dal prossimo vertice dei capi di stato arabi, in programma a marzo ad Algeri. L’organizzazione panaraba ha diffuso una nota a tutti gli organi e le organizzazioni raccomandando l’adozione della vera mappa del Marocco in tutti gli eventi, allegando una mappa dei paesi arabi che include quella del Marocco unita alle regioni del sud del suo Sahara. Inoltre la Lega ha chiesto il pieno rispetto del contenuto della sua nota.
La posizione della Lega Araba arriva in risposta ad una protesta avanzata di recente dalla delegazione algerina contro la pubblicazione della mappa completa del Marocco, che include il Sahara, durante un evento organizzato dall’Organizzazione delle donne arabe al Cairo.
L’ultima riunione ministeriale dei ministri arabi dell’edilizia abitativa, organizzata il 14 dicembre ad Amman, ha sottolineato la necessità di rispettare la geografia e la sovranità degli Stati e di garantire in tutte le manifestazioni organizzate da enti, federazioni e organizzazioni affiliate alla Consiglio dei ministri arabi per l’edilizia abitativa, di pubblicare la mappa completa e indivisa del mondo arabo.
La decisione della Lega araba è in linea con quella del Consiglio di Cooperazione del Golfo che, al termine del suo ultimo vertice di martedì 14 dicembre scorso, ha sostenuto il carattere marocchino del Sahara nella sua dichiarazione finale, a garanzia della sicurezza, stabilità e integrità territoriale del Marocco.
“Su Marocco, Algeria e conflitto nel Sahara occidentale”, la scelta dei termini anche per l’amministrazione Usa non è banale. Il fatto che un alto funzionario della squadra di Joe Biden menzioni solo Marocco e Algeria è un segnale forte che, per gli Stati Uniti, la questione di questa disputa vincola solo questi due paesi.
In una conferenza stampa dell’amministrazione statunitense sulla situazione a fine 2021 nella regione del Medio Oriente, tenuta da un alto funzionario dell’amministrazione Biden, e pubblicata dalla Casa Bianca il 17 dicembre 2021, le parole scelte da quest’ultima per parlare della questione del Sahara non sono casuali. “Su Marocco, Algeria e conflitto del Sahara: ora abbiamo un inviato Onu, Staffan de Mistura, uno dei diplomatici più esperti al mondo. Abbiamo lavorato a stretto contatto con i partiti e con i marocchini per garantire che Staffan fosse nominato a questo posto. Attualmente è al lavoro, che riteniamo sia abbastanza importante per tenere sotto controllo questo conflitto e cercare di trovare una soluzione politica”, ha affermato.
“Riguardo al Marocco, all’Algeria e al conflitto nel Sahara occidentale”, la scelta dei termini da parte dell’amministrazione Usa non è banale. Il fatto che un alto dirigente della squadra di Joe Biden menzioni solo il Marocco e l’Algeria è molto significativo. Perché non ha menzionato il Polisario o la Mauritania? È un segnale forte che per gli Stati Uniti la questione di questo contenzioso lega due paesi, Marocco e Algeria, visto che il vicino a est è colui che ha creato questo movimento di separatisti e il fantasma del Rasd e che finanzia l’intera propaganda campagna che mira ad allineare diversi paesi con la tesi algerino-algerina del conflitto.
Gli Stati Uniti, membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, hanno svolto un ruolo fondamentale nell’adozione delle ultime risoluzioni del Consiglio, che hanno rivelato il coinvolgimento del regime algerino in questa disputa regionale. Processo politico Le risoluzioni del Consiglio costituiscono il quadro per il processo politico e la ricerca di una soluzione politica a questo conflitto. Il denominatore comune delle risoluzioni 2440, 2464, 2494 e 2548 è l’accento sulla necessità di raggiungere una soluzione giusta, reciprocamente accettabile e basata sul compromesso. Inoltre, l’Algeria è stata inclusa per la prima volta nella risoluzione 2440 dell’ottobre 2018 e successive risoluzioni, il che significa che il Consiglio di sicurezza la considera parte del conflitto e non più come semplice osservatore o paese vicino.
Il briefing dell’amministrazione Biden sulla questione del Sahara conferma il sostegno degli Stati Uniti alla credibile e realistica iniziativa di autogoverno marocchina come unico modo per trovare una soluzione politica. Conferma la proclamazione dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, datata 10 dicembre 2020, che ha riconosciuto la sovranità del Regno sul suo Sahara. Ma soprattutto inquadra la missione del nuovo inviato speciale Staffan de Mistura nel senso che significa che gli sforzi devono concentrarsi sui due Paesi colpiti dal conflitto, Marocco e Algeria. Una missione difficile, ma non impossibile.