Tra il 2018 e il 2019 si è verificato un consistente aumento del numero di broker online presenti nel nostro Paese, che sono quasi raddoppiati: segno di come questa attività stia prendendo sempre più piede tra le abitudini dei nostri connazionali. Ma questo vuol dire che i più bravi del settore sono addirittura in grado di vivere di trading online senza dover dedicarsi ad altri lavori? Di certo i trader professionisti non mancano, ma ciò non vuol dire che si tratti di un’esperienza per chiunque, se non altro perché il capitale che potrebbe essere necessario investire agli inizi potrebbe essere piuttosto consistente.
Come ottenere un rendimento costante
In effetti, per avere la certezza di riuscire a produrre nel corso del tempo un rendimento costante è auspicabile poter contare su un capitale di partenza abbastanza elevato, di decine se non addirittura centinaia di migliaia di euro. E poi bisogna tener presente che il trading non è solo questione di tecnica e di competenze, per quanto esse siano fondamentali, ma anche di capacità di gestire le proprie emozioni e di tenere a bada lo stress. Chi fa fatica a controllare i propri sbalzi emotivi, insomma, rischia solo di rovinarsi la vita.
Come iniziare
Prima di cominciare, non c’è altra soluzione che quella di studiare in tutti i particolari la materia, per poi dedicarsi alla pratica con un account demo: tutte le piattaforme mettono a disposizione l’opportunità di usufruire di un conto di questo tipo. Solo dopo che ci si è allenati a sufficienza, poi, si può ipotizzare di agire con il denaro vero. Senza eccedere o lasciarsi prendere da facili entusiasmi: il capitale di partenza deve essere limitato. Dopodiché, tradando e operando sul campo, si può capire se questa soluzione di investimento è adatta alle proprie aspettative e alle proprie capacità.
Quale piattaforma scegliere
Uno degli aspetti di cui ci si deve preoccupare prima di fare trading riguarda la scelta del broker a cui affidarsi. A tale scopo può essere utile prendere come riferimento i consigli che vengono forniti da InvestinGoal, che permette di scoprire quali realtà sono regolamentate e quali no. È indispensabile, infatti, scegliere un broker che operi con professionalità e aderendo alla normativa in vigore, per scongiurare il rischio di incappare in una truffa o comunque prevenire inconvenienti che potrebbero mettere a rischio il capitale.
Un crescente interesse verso il trading
Se nel corso degli anni passati l’interesse nei confronti del trading pareva aver vissuto un momento di declino, oggi la situazione in Italia pare essersi ribaltata. Nel 2018 i broker autorizzati dalla Consob che potevano operare nel nostro Paese erano 122; nel 2019 sono stati ben 220, il che vuol dire che il loro numero è quasi raddoppiato. Sempre più persone, quindi, si avvicinano al trading online, che consiste nella compravendita di strumenti finanziari (valute, criptovalute, materie prime, azioni, eccetera) che sono quotati su mercati telematici. Uno dei segreti di una diffusione così ampia è costituito dalla facilità di accesso al trading online: tutto quello di cui si ha bisogno è un dispositivo connesso a Internet.
Quali broker ci sono nel panorama italiano
Sono due le categorie di intermediari tra cui è possibile scegliere in Italia: le SIM e le banche. Fineco e IWBank sono due esempi di istituti di credito del nostro Paese che sono specializzati nel trading su Internet, ma vale la pena di menzionare anche Webank e Banca Sella. Nel novero delle SIM estere più note in Italia, invece, ci sono Plus500 e eToro.