La boxe è arrivata in Italia negli ultimi anni dell’ottocento con l’apertura della prima scuola a Milano, in parte grazie anche all’influenza della scuola francese, dove questo sport era già diffuso.

Questo dopo essersi sviluppata nei Paesi anglosassoni: nel Regno Unito, Stati Uniti, Australia ed Irlanda era presente sin dall’inizio del secolo. In questi Paesi si combatteva secondo le regole del marchese di Queensberry: coi guantoni, a riprese da 3 minuti e con convenzioni tali da armonizzare quella che era una pratica virile e feroce per trasformarla in uno sport vero e proprio, con insegnamenti tecnici, atleti, ma anche la presenza di fan sfegatati.

I primi campionati agonistici vennero indetti agli inizi del novecento dalla federazione di atletica. Risale al 1916 la nascita della Federazione Pugilistica Italiana, a partire dagli anni ’20 il successo della boxe aumentò sempre di più.

Attualmente la diffusione della boxe è capillare, con ogni provincia che conta diverse palestre con insegnanti qualificati ed il tessuto dilettantistico è curato discretamente, al contrario del livello professionistico, che in teoria dovrebbe essere il motore trainante, ma che non è stato sviluppato nel modo corretto.

Come ci si allena? Bisogna innanzitutto differenziare i dilettanti dai professionisti, i dilettanti si allenano per 4/5 volte a settimana con 3 riprese, mentre i professionisti hanno anche due sedute di allenamento per 5/6 giorni la settimana con 4-12 riprese, senza considerare poi lo stile di vita adottato, il regime alimentare da seguire. La tipologia di esercizi è simile: si inizia con 15-20 minuti di stretching e riscaldamento e si passa ad esercizi di vario tipo, che possono essere più tecnici od affaticanti, in base all’obiettivo che si vuole raggiungere in quel momento.

Comunque l’allenamento più utile in assoluto per un pugile è quello con il maestro che, bardato di cinturone, ti fa fare la “passata”, ovvero tieni i colpiti e ti fa praticare le riprese. Questo per simulare un combattimento vero e proprio, provando diverse tecniche, spostandosi e stuzzicando con vari colpi la persona che si sta allenando.

Infine abbiamo lo sparring, cioè il combattimento con un partner in palestra. In questo caso il maestro deve essere un moderatore, in grado di fermare il combattimento a tempo debito, anche per correggere eventuali errori di tecnica.

Il mondo della boxe è indubbiamente affascinante e ricco di sorprese. Se vi ha incuriosito, non resta altro che iniziare a fare pratica alla palestra più vicina.

Di Golem

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