“L’Erasmus professionale può rappresentare una grande opportunità per i giovani commercialisti partenopei. Sul modello di quanto accade nelle Università di tutta Europa, potremmo permettere ai nostri professionisti di arricchirsi sul piano umano e professionale, lavorando nelle città europee, scambiando contatti e acquisendo nuove competenze utili per la formazione. Il progetto è in fase embrionale, ma contiamo di svilupparlo in tempi rapidi: sarebbe anche una risposta a chi crede che l’Unione Europea non abbia un futuro”. Lo ha detto Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, aprendo il forum “Internazionalizzazione delle imprese e delle professioni: opportunità di business per le eccellenze napoletane”.

“La Regione Campania – ha evidenziato Valeria Fascione, assessore all’internazionalizzazione della Regione Campania – ha pronto il primo piano strategico per l’internazionalizzazione e individuato le linee operative: avremo strumenti leggeri e flessibili. Daremo prestiti a tasso zero alle imprese rimborsabili in 7 anni, l’impresa potrà mettere nel suo piano di internazionalizzazione tutto ciò di cui ha bisogno: la partecipazione alle fiere, l’acquisto di materiali promozionali e acquisire risorse specializzate”.

“Il mercato globale rende necessario aprirsi all’estero ed a scenari lontani ma ricchi di opportunità – ha spiegato 

Emmanuele Carandente, consigliere Odcec Napoli – è un discorso che vale per gli imprenditori ma che oggi possiamo fare per i professionisti, che costituiscono un supporto fondamentale per le aziende del sud Italia. Rivendichiamo un ruolo di primo piano nel processo di internazionalizzazione delle nostre imprese”.

“Crediamo sia importante che il capitale umano della città venga valorizzato ed esportato al pari dei prodotti made in Italy  – ha sottolineato Pietro Rivellini, membro del Dipartimento Internazionale Odcec Napoli – Il progetto dell’Erasmus professionale apre un nuovo capitolo e ci permette di mettere finalmente in comunicazione commercialisti di Paesi diversi e anche i loro clienti. Per i commercialisti significherà arricchire il proprio bagaglio di esperienza, poter contattare gli interlocutori e gli investitori esteri”

Achille Coppola, segretario nazionale dei commercialisti italiani, ha osservato: “Oggi la piccola impresa non ha gli strumenti per seguire il processo dell’internazionalizzazione. Serve il sostegno dei professionisti per guardare all’estero: è un processo serio e rigoroso, che comporta insidie da affrontare”.

Secondo Antonio De Matteis, Ad Ciro Paone S.p.A./Kiton, “internazionalizzare è ormai fondamentale. La nostra azienda l’ha sempre fatto, oggi la parte dell’export è arrivata all’85 per cento. Investiamo all’estero per investire anche al Sud Italia, oggi contiamo circa 820 persone che lavorano nelle nostre aziende in Italia”.

Al forum hanno partecipato tra gli altri Valentina Santonastaso, marketing manager Pastificio Di Martino Gaetano e f.lli;  Vincenzo D’Elia, general manager Fase Management and Consulting; Claudia Rinaldi, business development manager Petrone Group; Antonio Landolfi, LLM Internazional Business Law; Daniela D’Orsi, esperta di diritto degli USA; Matteo Lazzarini, segretario generale della Camera di Commercio Italo-Belga;  Francesco Corbello, consigliere segretario dell’Odcec di Napoli Nord; i commercialisti Enrica Masselli, Ciro Guardabascio, Alessandro Fontanarosa e Emilio Della Penna. Nel corso dei lavori c’è stato anche un collegamento in diretta streaming con Giovanni Gerardo Parente, consigliere nazionale del Cndcec, e Antonello De Riu, console generale d’Italia a Hong Kong.

Di Golem

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *